La morte di Aurel Xhili, il rapinatore albanese di 22 anni ucciso durante il colpo ai danni di una coppietta di Casapesenna in via Campanello a Teverola, presenta ancora molti lati oscuri e per questo è stato nominato un nuovo perito. È quanto disposto dalla Corte d’Assise di Napoli che vuol vederci chiaro sull’omicidio, per cui sono a processo Clemente Cipresso, di Aversa, ed il bulgaro Ivanov Hristov. Nel corso del dibattimento le consulenze tecniche hanno rimesso in discussione l’impianto accusatorio. Secondo i medici Xhili sarebbe stato attinto da un colpo di pistola al cuore che non gli avrebbe dato scampo nel giro di pochi secondi. Difficile pensare che il ragazzo sia riuscito, una volta ferito, a scavalcare una recinzione e percorrere circa 150 metri prima di morire. Se così fosse mancherebbe un pezzo nella ricostruzione degli inquirenti. Xhili potrebbe essere stato ucciso dove è stato trovato o spostato dopo il delitto. Ed è per questo motivo che è stata disposta la nuova perizia. Si tornerà in aula alla fine di dicembre per affidare l’incarico al consulente. I fatti di cui al processo si sono verificati nel gennaio dell’anno scorso. Secondo la ricostruzione degli inquirenti una banda composta da tre persone, una dei quali era Xhili, aggredì due giovani fidanzati di Casapesenna che si erano appartati in via Campanello a Teverola. I due ragazzi vennero minacciati con un coltello ed una pistola. Il giovane reagì e cominciò una colluttazione con uno dei rapinatori, Xhili. Partirono dei colpi di pistola. Uno attinse alla gamba la vittima della rapina, costituitasi parte civile con l’avvocato Guido Diana, ed altri due centrarono il rapinatore 22enne, uccidendolo.

 

 

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