Sono sempre di più le famiglie in difficoltà economiche costrette a vivere per strada a causa della mancanza di forme di sostentamento. E sono delle vere e proprie tragedie. Una di queste è vissuta da due donne del quartiere di Napoli di Pianura, costrette a vivere in macchina da circa due mesi. La notizia è stata rilanciata qualche giorno da alcuni organi di stampa locali. Ed è proprio a seguito di quanto emerso che i volontari della T.D.B. Italia Protezione Civile Onlus, in collaborazione con Croce Azzurra, Croce Bianca, A.S.P.O. e A.N.R., si sono mobilitati per portare vicinanza alle due donne in serie difficoltà.
“Questa notte -fanno sapere i volontari – presso la municipalità di Pianura, esattamente in località Via Monti, la nostra associazione T.D.B. Italia protezione civile e altre realtà associative facenti parte del nostro coordinamento come Croce Azzurra, Croce Bianca, A.S.P.O., A.N.R., si sono portate in località Monti con mezzi e volontari per poter portare la propria vicinanza e solidarietà a 2 donne che da due mesi vivono in macchina senza ricevere nessuna assistenza. Appena siamo venuti a conoscenza di questa spiacevole situazione subito abbiamo organizzato una operazione di aiuto sociale e umanitario per queste persone portando generi di prima necessità e la nostra vicinanza abbiamo accertato che la situazione delle due donne e di grande precarietà e anche di pericolo in quanto soggette a rischio di rimanere sole in un area isolata in orari notturni dove sono esposte a qualsiasi rischio e potrebbero facilmente restare vittime di aggressione. Nei minuti successivi al nostro arrivo abbiamo contattato il nostro ufficio legale diretto dall’avvocato Giovanni Pagano, che si è subito attivato e ha dato la sua piena disponibilità gratuitamente per arrivare a una risoluzione della problematica”. I volontari del coordinamento delle associazioni chiedono poi a gran voce un intervento delle istituzioni atto a prendere provvedimenti nel caso specifico e scongiurarne altri. Spariamo che chi di dovere possa “attivarsi per aiutare e ripristinare una situazione al limite del insostenibilità sociale. Noi dal canto nostro rimarremmo in presidio e sentinelle sulla situazione, ora esposta, fino a quando non si arriverà a una soluzione che dia dignità e sicurezza a queste due donne. Sicuri che le istituzioni facciano prevalere la legalità e l’ordine in materia di solidarietà sociale visto che anche nel quartiere ormai monta la protesta e l’indignazione per la situazione che si è creata come testimonia la lettera di una cittadina inviata dai social e ripresa dalle testate giornalistiche di quanto ciò sta accadendo a queste sfortunate persone”.
Poi la conclusione con la presa d’impegno nel continuare ad assistere le persone bisognose di aiuto: “Crediamo che per buon senso e ordine pubblico qualcuno debba intervenire. Noi faremo la nostra parte. Ci auguriamo che tutti ci possano seguire in questa opera di solidarietà convinti e fiduciosi nelle istituzioni sopra menzionate diamo la sempre nostra disponibilità”.