MATESE – Approderà in consiglio regione, nell’ambito del question- time, la problematica-pasticcio degli enti parco con il paradosso di due presidenti: quelli in carica ed ancora operativi e quelli nominati dalla giunta Caldoro su cui è intervenuta un provvedimento di rettifica adottato dallo stesso esecutivo di centro destra. .La delibera n.729 di dicembre scorso rettificata dalla n.12 di febbraio dell’anno corrente . Ad annunciarlo, parlando di “paralisi del settore”, è il presidente del parco regionale del Matese, Giuseppe Falco a cui dovrebbe subentrare Umberto De Nicola tra i designati dalla giunta Caldoro. Il consiglio regionale si dovrà pronunciare anche nell’esercizio della manifestazione di gradimento dei nuovi vertici delle aree protette.

“Diventa tangibile la ragione per la quale esiste, in Campania, un vuoto oramai incolmabile di direzione politica ed economica dei territori protetti: la completa inadeguatezza di una classe dirigente che non guarda al territorio come un insieme di sistemi locali di sviluppo ma esclusivamente come un sistema regionale di vicarianza politica. Nei prossimi giorni- spiega Falco- si terrà, infatti, una seduta del Consiglio Regionale per la discussione di una interrogazione urgente a risposta immediata sulla questione che coinvolge gli attuali Presidenti dei Parchi Regionali.Il consigliere regionale sannita, del Partito Democratico, Umberto Del Basso De Caro, condividendo i timori degli attuali presidenti, in una interrogazione indirizzata al Presidente Caldoro e agli Assessori Taglialatela e Romano, chiede di sapere come mai, sulla base di un iter illegittimo, di cui alle delibere n. 543 del 16/07/2010, n. 729 del 06/12/2011 e n. 15 del 9/2/2012, si è comunque proceduto alla designazione di nuovi Presidenti.A circa due anni di distanza, con circa 6 sentenze emesse dal TAR regionale della Campania sulla questione dei Presidenti nominati dalla passata giunta, gli assessori al ramo hanno di fatto paralizzato tutto il settore dell’Ecologia e delle aree protette della Regione Campania, con conseguenze pesanti sui finanziamenti PIRAP – circa 106 milioni di euro – e sulla stessa attività amministrativa, in danno ai Presidenti dei parchi in carica e degli stessi Enti Parco, nonché in danno alla stessa Regione Campania. Ente che ha il diritto-potere e dovere di far divenire legittimi gli atti di nomina sottoposti alla loro approvazione e controllo.Si conferma, pertanto, ciò che hanno sempre sostenuto i Presidenti attualmente in carica, ovvero la validità delle loro nomine, mentre la nuova delibera Caldoro sembra contenere un Falso in Atto Pubblico, quando afferma al punto d) delle PREMESSE, “che la su indicata DGR 145 del 19/02/2010 non aveva acquisito il formale parere della competente Commissione Consiliare;”Le condizioni statutarie della Regione Campania erano assolutamente chiare e precise fin dall’anno 2010 ed identiche a quelle attuali. Sembra delinearsi, come riportato non solo dai Presidenti dei parchi in carica ma anche negli atti della Magistratura Amministrativa Regionale, il timore di un chiaro intento persecutorio, che le ultime febbricitanti attività di vicarianza nei confronti di soggetti non genuflessi, palesemente confermano.Gli attuali presidenti non sono delinquenti, non hanno estorto nulla ed hanno tutti i requisiti per rivestire il ruolo ricoperto. Devono ripristinarsi le normali regole democratiche dell’agire politico, ancor prima della legittimità degli atti che si producono. Pur nella “pretesa abusività” gli attuali presidenti stanno dimostrando senso di responsabilità di dedizione e di attenzione nei confronti della realtà che sono stati chiamati a presiedere. L’appello degli attuali presidenti è rivolto, soprattutto, al Presidente Stefano Caldoro, che a distanza di 24 mesi ancora non conosce.Si ascoltino di più i territori, esca dal mondo dei sogni in cui sembra dimorare e vedrà che oltre gli amici di vicinanza politica esistono i cittadini campani, tutti, che credono e sperano in un modo nuovo di amministrare i territori, indipendentemente dalle poltrone da conservare. Al di fuori di questo si è solo preda delle vecchie logiche di controllo. Ma, almeno, si producano atti regolari!!” conclude il presidente in carico nominato dalla giunta Bassolino. Ricordiamo che la giunta attivò un procedimento di autotutela con la sospensione dell’efficacia dei presidenti, nominati dal centro destra, con l’incarico di gestire solo l’ordinaria amministrazione( i poteri furono dimezzati, scelta dichiara illegittima dal Tar ndr) e concluso con l’indicazione dei nuovi vertici.

Michele Martuscelli

 

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