Nell’ambito del piano di controllo del territorio per il contrasto dei traffici illeciti, una pattuglia su strada della Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta ha intercettato un carico di gasolio per autotrazione trasportato in totale evasione di imposta, sottoponendo a sequestro oltre 11 tonnellate di prodotto petrolifero, pari a circa 13.000 litri, e l’autocisterna utilizzata per il trasporto illecito. Denunciati all’Autorità Giudiziaria il conducente dell’automezzo e il rappresentante legale della società fornitrice del prodotto petrolifero. In particolare, i finanzieri, nel corso di una perlustrazione lungo un’arteria stradale di rilevante importanza commerciale nell’agro aversano, hanno sottoposto a controllo un’autocisterna. Dall’esame dei documenti di trasporto, nonché dalle confuse dichiarazioni dell’autista, è emerso che il prodotto petrolifero viaggiava scortato da documentazione fiscale irregolare e quindi in totale evasione di imposta. I militari hanno proceduto quindi alla denuncia a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria dell’autista e dell’amministratore della società fornitrice del prodotto petrolifero, entrambi casertani, in quanto responsabili del reato di sottrazione al pagamento dell’accisa del prodotto trasportato, nonché al sequestro, per un valore di oltre 150.000 euro, dell’autoarticolato e di circa 11 tonnellate di gasolio per autotrazione.
Le Fiamme Gialle hanno inoltre approfondito il controllo conducendo sul posto delle analisi speditive sul prodotto tramite l’utilizzo di un termodensimetro ed hanno effettuato dei campionamenti dello stesso al fine di procedere alla successiva verifica delle sue specifiche chimiche e delle connesse caratteristiche qualitative del prodotto, anche al fine di comprendere l’origine del gasolio contrabbandato.
L’operazione di servizio, che fa seguito ad un altro rilevante analogo sequestro effettuato solo due settimane fa, dimostra la frequenza dei carichi illeciti che vengono introdotti nel circuito distributivo e commerciale del nostro territorio ed ha consentito di rimuovere da tale mercato parallelo una rilevante quantità di carburante che sarebbe stato immesso in commercio in totale evasione fiscale e senza alcuna sicurezza circa la corretta composizione e qualità del prodotto, con ingente danno per l’erario, ma anche per gli operatori onesti del settore e per gli stessi inconsapevoli acquirenti del prodotto di origine illegale e non certificato.