Il gip di Napoli Valentina Gallo ha disposto la revoca degli arresti domiciliari notificati lo scorso 8 gennaio al maresciallo Raffaele Martucci coinvolto nell’indagine dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e della Dda di Napoli nella quale gli inquirenti ipotizzano, a vario titolo, i reati di corruzione, omissione di atti d’ufficio e rivelazione di segreti di ufficio. Il giudice ha preso la decisione in quanto il termine della prescrizione relativamente alla condotta contestata al militare «deve considerarsi interamente decorso». A Martucci gli inquirenti contestano reati (corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio) che sarebbero stati commessi fino al 14 luglio del 2010, quand’era di stanza a Sant’Antimo (Napoli). Il giudice per le indagini preliminari ha disposto la revoca degli arresti domiciliari anche per un altro militare coinvolto nell’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della Dda di Napoli dello scorso 8 gennaio.
Si tratta di Corrado Puzzo, anche lui, come Raffaele Martucci, accusato di corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Lo scorso 8 gennaio il Gip ha disposto gli arresti per cinque carabinieri Michele Mancuso, Angelo Pelliccia, Raffaele Martucci, Vincenzo Palmisano e Corrado Puzzo (per tutti venne esclusa l’aggravante mafiosa). Un anno di interdizione dai pubblici uffici venne comminato ad altri tre carabinieri: Vincenzo Di Marino, indagato per rivelazione del segreto d’ufficio e omissione; il capitano Daniele Perrotta, che deve difendersi dall’accusa di omissione di atti d’ufficio; e Carmine Dovere, indagato per abuso d’ufficio.