L’inefficienza e la tolleranza degli enti locali nel controllo e nella gestione del territorio e l’abusivismo dilagante e talora irresponsabile contribuiscono a determinare, oltre alla distruzione di un patrimonio naturale unico al mondo, risorsa essenziale per attivita’ economiche, investimenti e occupazione, le conseguenze disastrose che puntualmente si sono verificate anche nello scorso anno”. Lo ha affermato il presidente del Tar Campania, Antonio Guida, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
Oltre un terzo dei nuovi ricorsi presentati al Tar della Campania riguarda proprio l’edilizia e l’urbanistica, in particolare l’abusivismo edilizio, “pur con una leggera flessione rispetto al 2010 del 10% circa”. Dai dati del 2011 contenuti nella relazione emerge che si riduce leggermente l’entita’ dei contenziosi pendenti dinanzi al Tribunale amministrativo regionale della Campania, pur restando di “dimensione notevole” in virtu’ di un “risalente retaggio del passato”. Le cifre dimostrano come in Campania “permangano un eccesso di litigiosita’ e una perdurante illegalita’ diffusa, per cui il tasso del contenzioso in rapporto alla popolazione residente continua a essere elevatissimo, praticamente il doppio della media nazionale”. Un quadro che ha come effetto il collocamento del Tar campano al secondo posto dopo quello del Lazio. Nel 2011 sono stati depositati tra Napoli e la sezione staccata di Salerno 8.822 nuovi ricorsi rispetto ai 9.481 del 2010. “Il Tar della Campania resta invece primo in termini di produttivita’”, avendo definito “un cospicuo numero di ricorsi, di gran lunga superiore a quello dei nuovi ricorsi, riducendo cosi’ la pendenza generale dai 93.681 del 2010 agli attuali 73.014 del 2011”. Una mole di lavoro alla quale “non si puo’ far fronte con i mezzi ordinari”. Guida ha poi sottolineato il “forte incremento negli ultimi anni delle cosiddette sentenze brevi o in forma semplificata”, che portano alla decisione definitiva nel merito dei ricorsi entro 30-60 giorni dal momento del deposito degli stessi in Tribunale.