Accolta la tesi degli avvocati difensori, secondo i quali le intercettazioni raccolte non potevano essere utilizzate. Sono dunque venute meno le accuse a carico di 36 imputati per l’inchiesta sui mancati controlli degli appalti all’ospedale di Caserta. Il gup Rosaria Dello Stritto del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ha infatti pronunciato sentenza di non luogo a procedere per tutti gli indagati.
Assolti, quindi, l’ex direttore dell’ospedale Carmine Iovine, Angela Ragozzino e Caterina Cusano, giudicati con rito abbreviato. Prosciolti, e non rinviati a giudizio quindi, gli altri 33 imputati: Grazialaura Saudella, di Caserta;
Angelina Feola, di San Nicola la Strada;
Andrea Schettino, di Caserta;
Domenico Valentino, di Piana di Monte Verna;
Giovanni Bamundo, di Casal di Principe;
Donato Ferraiuolo, di Caserta;
Marco Napolitano, di Napoli;
Antonio Alterio, di Giugliano in Campania;
Margherita Agresti, di Caserta;
Fabio Ventresino, di Napoli;
Vincenzo Falco, di San Marcellino;
Michele Tarabuso, di Caserta;
Nicola Buonafede, di Napoli;
Antonella Sommese di Nola;
Paola Carli, di Portici;
Pasquale Ragosta, di Ottaviano;
Giuseppe Salzillo, di Portico di Caserta;
Alberto Tessitore, di Macerata Campania;
Danilo Lisi, di Caserta;
Edoardo Scalera, di Caserta;
Pasquale De Francesco, di Castel Di Sasso;
Giuseppe Napolitano, di Nola;
Vincenzo De Angelis, di Casagiove;
Rosa Capriello, di Qualiano; C
Carla Casella, di Caserta;
Massimo Del Grosso, di Caserta;
Pasquale Manica, di Falciano del Massico;
Nicola Giaquinto, di Caserta;
Orlando Cesarini, di Alife;
Luca Pagano, di San Cipriano d’Aversa;
Pasquale Picazio, di Caserta;
Bartolomeo Festa, di Sessa Aurunca;
Angelo Luigi De Angelis, di Casagiove.
Le intercettazioni erano state rilevate nell’ambito di un’altra indagine. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Giuseppe Stellato, Raffaele Costanzo, Mauro Iodice, Dezio Ferraro, Gennaro Iannotti, Daniele Delle Femmine, Vittorio Giaquinto, Emilio Martino, Agostino Imposimato, Bernardino Lombardi, Finizio Di Tommaso, Luca Parillo, Domenico Della Gatta ed Umberto Pappadia.
L’accusa riteneva che sarebbero stati effettuati, nell’ospedlae di Caserta, attestati di verifica non veritieri, tra il 2008 e fino al 2015, per i servizi di pulizia, lavanderia, gestione dell’obitorio, e aveva chiesto l’accertamento di eventuali responsabilità.