”Mi sembrerebbe inaudito che dopo un investimento enorme Pomigliano possa chiudere”. Cosi’ Antonio Bassolino, ex governatore della Campania, ha commentato le voci, poi smentite da Fiat, di una possibile chiusura dello stabilimento nel napoletano.
Bassolino ha affrontato il tema della Fiat nel corso di un incontro alla Fondazione Sudd, che presiede, e a cui hanno partecipato anche Giovanni Barozzino (uno dei tre operai Fiat di Melfi licenziati e reintegrati dal giudice), Antonio Di Luca (operaio cassintegrato di Pomigliano iscritto alla Fiom) e il direttore dell’Unita’ Claudio Sardo. Bassolino ha sottolineato come ”ad oggi siano rientrati in fabbrica a Pomigliano 2071 operai ma ancora nessuno di loro e’ della Fiom. Questo non risponde ad alcun calcolo delle probabilita’, e’ solo un assurdo atteggiamento contro la Cgil, e’ evidente che a Pomigliano l’articolo 1 della Costituzione e’ cambiato, perche’ li’ la Repubblica e’ fondata sulla discriminazione sul lavoro”. Bassolino ha ricordato un suo recente tweet ”in cui dicevo – spiega – che anche l’avvocato da lassu’ trovera’ assurdo questo atteggiamento della Fiat”, auspicando un ”ruolo attivo del governo su questa vicenda, un intervento che volti pagina rispetto a l’atteggiamento avuto dal governo Berlusconi, impegnato attivamente per dividere il movimento sindacale”.