Oltre sei secoli di carcere: in pratica, cinquantanove condanne e una sola assoluzione. Questa la richiesta del pm dell’Antimafia di Napoli Francesco Curcio nella requisitoria finale del processo denominato “Domitia” nei confronti di 60 imputati. La requisitoria, eseguita questo pomeriggio, e’ stato l’atto conclusivo di una ricostruzione storica della Dda di Napoli di un arco temporale che racchiude l’ascesa criminale del gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi in un arco temporale che va dal 2000 fino al 2005 – 2006, biennio in cui si chiude l’esperienza criminale del capozona Napoletano, convertito a boss dei Casalesi, Luigi Guida detto o’drink. Il gruppo camorristico inizio’ a puntare in alto chiedendo il pizzo all’imprenditore Vincenzo Schiavone, dirigente della clinica Pinetagrande di Castelvoturno.
Ieri, nell’aula bunker del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il pm Curcio ha chiesto la condanna nei confronti di colui che fece da intermediario tra Schiavone e Luigi Guida, Antonio Fabozzi, ma anche della moglie di Setola, Stefania Martinelli. Per lei la procura ha chiesto una pena a 12 anni di carcere per il tentato omicidio del perito assicurativo Raffele Zippo, vittima, nel 2000, di un agguato a Casal di Principe. “Posizione importante nell’ascesa di Guida – ha spiegato Curcio – e’ quella di Bernando Cirillo e Giosue’ Fioretto”. Un grido di protesta da dietro le sbarre e’ stato lanciato da un’imputata, Angela Incandela, per la quale il magistrato ha chiesto la condanna a 15 anni di carcere.
Stessa pena chiesta per il figlio della donna, Massimiliano Abbate. Gli arresti scattarono il 17 aprile del 2008. Aprile fu anche il mese della fuga dalla clinica di Pavia del killer Giuseppe Setola. In totale, sono state chieste pene per sei secoli e piu’. Oltre alla pena per Stefania Martinelli, per Incandela e Abbate, sono state chieste le condanne, tra gli altri, di Nicola Alfiero (25), per Francesco Bidognetti e i figli Raffaele e Aniello Bidognetti (a 8, 6, 10), Michele Bidognetti (14), Francesco Borrata (16), Alessandro Cirillo (30), Bernando Cirillo (15), Francesco Cerullo (12), Pasquale Cirillo(14), Andrea Conte (8), Giuseppe Cristofaro (6), Domenico D’Alterio (10), Francesco Di Maio (24), Giosue’ Fioretto (20), Giovanni Russo (22), Giuseppe Setola (30), Nicola Gargiulo (6), Francesco Miraglia (8), Ernesto Razzino (8), Pasquale Setola (14), Biagio Sabatino Sciorio (14), Domenico Vargas (24), Antonio Verde (2 anni e 8 mesi), Giovanni Gesmundo (5), Giovanni Florio (7), Simona Pedana (3), Giuseppe Pellegrino (8), Alfonso Schiavone (8), Maria Tamburrino (3), Nicola Verolla di Lusciano (10), Salvatore Scognamiglio (1 anno e 10 mesi), Salvatore Guerrazzi (1 anno e 10 mesi), Giuseppe Di Fratta (1 anno e 10 mesi), Vincenzo Della Corte (2), Emiddio De Pasquale (4), Antonio Fabozzi (14) e Raffaele Bidognetti (6). Unica assoluzione, per il pm, e’ quella di Giovanni Venosa. Le discussioni dei difensori, davanti ai giudici della seconda sezione, collegio A, sono previste per il 23 marzo.