Non riesce a ingranare la mensa scolastica a Sant’Arpino. Dopo l’annullamento della gara con l’affidamento del servizio alla stessa ditta si susseguono le lamentele dei genitori degli alunni della scuola d’infanzia e primaria. Stavolta nel mirino delle mamme finisce la qualità dei prodotti, a loro dire, tutt’altro che soddisfacente. Sulla merce imbustata o incartata (come i formaggini) infatti non sarebbe visibile la data di scadenza e in particolare la frutta non sarebbe di prima scelta. Per non parlare dell’erogazione del servizio che non rispetterebbe le norme anti-Covid. Nonostante le segnalazioni dei consiglieri di opposizione Iolanda Boerio e Salvatore Lettera il cibo viene ancora impiattato e non servito in monouso, mentre l’acqua viene versata invece di essere servita in bottigline. Le proteste non finiscono qui. I genitori dei bambini si lamentano anche per il costo del servizio. I residenti infatti pagano la stessa cifra dei non residenti. Penalizzati anche i docenti. Sono costretti a mangiare a sacco perché il bando non prevede il pasto per gli insegnanti. Insomma la mensa scolastica continua ad arrecare enormi disagi per i cittadini. Cosa sta facendo l’assessore alla Pubblica istruzione Loredana Di Monte per migliorare le cose? Se lo chiede con insistenza la gente. Probabilmente è poco interessata al problema perché non ha figli che mangiano nelle scuole comunali.  

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui