Fanno uso di droghe e bevono fino a stordirsi. La carriera da ‘bingedrinker’ per un numero crescente di teenager italiani comincia presto, anche a 15-16 anni. Ma alcol e stupefacenti sono nemici dell’amore, avvertono gli andrologi preoccupati dall’eta’ precoce di esordio nel mondo dello sballo e da un’altra tendenza che sta prendendo sempre piu’ piede nelle nuove generazioni: il sesso ‘dopato’.

“L’abuso di sostanze ha ripercussioni sulla sessualita’. A risentirne e’ proprio il meccanismo di erezione”. Ed ecco che si fa strada una pratica parallela al binge drinking: “Giovanissimi che fanno uso delle ‘pillole dell’amore’ per scopi ludici, per migliorare le performance sotto le lenzuola”. A lanciare l’allarme e’ Nicola Mondaini, dirigente medico dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze, a Milano in occasione della presentazione dell’appuntamento annuale di prevenzione andrologica promosso dalla Societa’ italiana di andrologia (Sia). Quest’anno la campagna, rivolta a tutta la popolazione maschile con un occhio di riguardo proprio per gli under 20, allarga i suoi confini, moltiplicando la sua durata da una settimana a 6 mesi. E per attrarre le nuove generazioni, gli andrologi si sono sottoposti anche a un restyling. I teenager si sentono a casa sul web? E’ li’ che gli specialisti della Sia andranno a prenderli. Con un sito appositamente dedicato (www.prevenzioneandrologica.it) che viene lanciato in occasione della partenza dell’iniziativa. Collegandosi, la popolazione maschile over 18 potra’ accedere ai recapiti utili per contattare i centri aderenti alla campagna, dove sara’ possibile sottoporsi a una visita andrologica nell’ultima settimana di ciascun mese dalla fine di marzo fino al 30 settembre. Farmaci contro la disfunzione erettile per un amore ‘dopato’. Con tutti i rischi che questo comporta: perche’ le pillole dell’amore vengono acquistate nella maggior parte dei casi sul web, dove viaggiano soprattutto prodotti contraffatti. “I ragazzi li mixano con le droghe e spesso usano tutti e tre i farmaci contro la disfunzione erettile presenti sul mercato. Vediamo sempre piu’ casi del genere. Il problema, pero’, e’ che l’uso cronico di queste sostanze puo’ determinare un danno alla fertilita’”, avverte Mondaini. Come spesso accade, osserva Mondaini, “una tendenza in voga fra i teenager di altri Paesi sbarca anche in Italia. Negli Usa e in altri Paesi del Nord Europa questa pratica era gia’ una realta’, ora lo e’ anche fra i nostri under 20”. I dati raccolti nell’esperienza ultradecennale di prevenzione della Sia lo confermano. “La Campagna di prevenzione andrologica (Spa) – spiega Alessandro Palmieri, segretario Sia e ricercatore dell’universita’ Federico II di Napoli – e’ nata 12 anni fa. Tra le tante iniziative, le visite gratuite eseguite nel biennio 2005-2007 su 10 mila ragazzi delle scuole superiori in 4 regioni italiane (Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Piemonte). I dati raccolti negli anni ci hanno convinto ad avviare un’azione mirata ai maschi piu’ giovani attraverso web e social network come Facebook e Twitter, canali di comunicazione privilegiati dalle nuove generazioni”. “Drammatici i numeri che abbiamo rilevato sull’abuso di sostanze – spiega Mondaini, che ha coordinato il progetto nelle scuole e si occupa di attivita’ di sensibilizzazione rivolte ai piu’ giovani – Il 40% dei ragazzi delle scuole superiori dichiara di fare uso di droghe, l’80% di alcol. Ma l’aspetto piu’ allarmante e’ che il 20% ammette di aver praticato, almeno una volta, il binge drinking. E’ l’alcol dunque ad aver registrato un exploit disarmante. Tutte queste abitudini influiscono anche sul benessere e sulla funzionalita’ sessuale. Se a questo si aggiunge che per i giovani il canale di informazione sul sesso sono gli amici, a cui seguono i motori di ricerca che per il 40% sono affidabili tanto quanto il medico di famiglia, il quadro e’ completo”. Nonostante i teenager di oggi facciano parte della ‘generazione web 2.0′, non sono piu’ informati dei loro predecessori: “Andando in giro per le scuole italiane – racconta Mondaini – ci siamo resi conto del fatto che i 15-16enni di oggi ignorano informazioni basilari sui rischi legati ai rapporti sessuali non protetti. Se chiedi in una classe cos’e’ l’Aids o l’Hiv alzano la mano al massimo in 10”. Quasi un ragazzo su 3 nelle prime classi superiori ha gia’ avuto un rapporto sessuale, “ma il profilattico – aggiunge il presidente della Sia, Furio Pirozzi Farina – e’ utilizzato con attenzione e sempre solo dal 35,3% dei maschi, a cui si oppone il 36,9% che lo fa in maniera saltuaria ed il 27,7% che invece non lo utilizza mai. Per il 90% serve a evitare gravidanze indesiderate, solo il 6,7% sa che e’ un mezzo di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili”.

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