Un’ordinanza cautelare a carico di 60 persone, tra queste 16 giudici tributari, tre dei quali rinchiusi in carcere e altri 13 ai domiciliari. L’indagine e’ stata condotta dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli guidata dal procuratore aggiunto Federico Cafiero de Raho ed eseguita dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza.
I 60 indagati sono accusati a vario titolo per reati che vanno dal concorso esterno in associazione mafiosa e reimpiego o riciclaggio di illeciti proventi fino ad un’ampia contestazione di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari (nei contenziosi tributari) ed altri reati ancora. Ventidue degli indagati sono stati rinchiusi in carcere, altri 25 agli arresti domiciliari e i restanti 13 e’ stato fatto divieto di dimora nel comune di Napoli. Le Fiamme gialle su ordine della Dda hanno anche sequestrato beni per un miliardo di euro. I provvedimenti di sequestro disposti applicando la normativa antiriciclaggio contro gli investimenti e reinvestimenti mafiosi riguardano gruppi di imprese di rilievo nazionali attive nei settori siderurgico, dello smaltimento rifiuti alberghiero, immobiliare ed alimentare. Le Fiamme gialle hanno anche sequestrato conti correnti, attivita’ finanziarie, quote societarie, terreni e fabbricati.