Tampone per tutti e dappertutto. Tampone obbligatorio. Tampone su cui il governo sta per intervenire per potenziarne l’uso, estenderlo, renderlo necessario. E insomma, per partecipare ai grandi eventi o andare nei luoghi affollati, anche chi è vaccinato dovrà avere un tampone negativo. È la misura che il governo dovrebbe approvare giovedì per evitare un’impennata di contagi durante le festività di Natale. E’ probabile che le nuove norme non entrino in vigore prima del 25 dicembre. È più probabile che siano valide a partire dalla settimana che porta a Capodanno. Il governo vieterà ai non tamponati concerti ed eventi pubblici, feste all’aperto, assembramenti di piazza e ogni altra possibile occasione di contagio. Imporrà l’obbligo di mascherine all’aperto. E, soprattutto, imporrà un test del tampone rapido per accedere ai locali ad alta densità. Come le discoteche, i teatri, i cinema e gli altri eventi simili. Nel governo si sta valutando di imporre la mascherina all’aperto in tutta Italia e dopo Capodanno potrebbe scattare l’estensione del Green pass rafforzato, con l’obbligo per tutti i lavoratori. Ovvero: chi non è vaccinato non lavora. Non basterà più presentare il certificato di un tampone fatto. Spiega il ministro Renato Brunetta: «Erano stati i sindacati a insistere con il vaccino obbligatorio, credo non si opporranno se per andare a lavorare chiederemo a tutti di essere immunizzati o guariti». E dunque come gli scienziati del Cts hanno avvertito, la risalita della curva epidemiologica è molto pericolosa. Una progressione che fa paura, soprattutto per il rischio che la variante Omicron, come accaduto con la Delta, possa diventare prevalente in Italia.La stretta su tamponi e vaccini nasce da un’evidenza che le autorità sanitarie e quelle politiche di governo considerano grave: de cioè che i cittadini che hanno scelto di non vaccinarsi sono ancora milioni, perciò la campagna per convincerli continua ad essere serrata. Ma evidentemente non basta, quindi è necessario introdurre nuove restrizioni «per continuare a tenere aperte le attività», come ribadisce il premier Draghi. La prossima settimana il governo riceverà la flash survey dell’Istituto superiore di sanità che mostra la presenza del Covid nel nostro Paese e sulla base di quei dati stabilirà le prossime mosse. Che intanto sono già abbastanza chiare. Rimane in vigore la regola che consente soltanto a chi è vaccinato o guarito di partecipare alla vita sociale, ma di fronte a un aumento giornaliero di casi così pesante si ritiene necessario rafforzare il sistema di tracciamento e l’unico modo per farlo è imporre — nei luoghi di maggior affollamento — uno strumento ulteriore di screening.
Oltre al Green pass «rafforzato» che certifica la guarigione o la vaccinazione, per partecipare alle feste in piazza, nelle discoteche, negli alberghi e nei locali pubblici bisognerà avere l’esito negativo del tampone. Obbligatorio anche per andare allo stadio. Sarà la cabina di regia a stabilire se sia necessario il test per entrare al cinema e a teatro, o se invece in questi luoghi — dove i posti sono assegnati e c’è l’obbligo di mascherina — basti il Green pass rafforzato.
Sembra invece escluso che venga imposto per andare al ristorante e in tutti gli altri locali dove si mangia al chiuso. Il governo ritiene infatti che le attuali regole siano sufficienti per proteggere dalla circolazione del virus in questi luoghi. È possibile che scatti l’obbligo per tutta Italia anche se la maggior parte dei governatori lo sta decidendo autonomamente e, nelle sette regioni passate in giallo, l’obbligo di mascherina è già in vigore. In una seconda fase, se la curva epidemiologica dovesse continuare a salire, potrebbe rendersi inevitabile rendere obbligatorio l’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori seguendo quanto è già stato stabilito per il personale sanitario, quello scolastico e per le forze dell’ordine.
Il Green pass rafforzato potrebbe diventare necessario per autobus o metropolitana, ma si tratta di una misura che potrebbe scattare soltanto se la curva epidemiologica continuasse a salire. E in ogni caso con l’obbligo di vaccino ai lavoratori il problema sarebbe pressoché superato. Insomma una delle possibilità allo studio in queste ore è quella di estendere l’obbligo vaccinale ad altre categorie, oltre a quelle previste in questo momento, e cioè personale sanitario, Rsa, personale della scuola, forze dell’ordine. L’esecutivo pensa a un possibile allargamento dell’obbligo di vaccino per alcune categorie che lavorano maggiormente a contatto con il pubblico. L’ipotesi di allargare l’obbligo vaccinale è stata suggerita anche dal professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova, il quale vorrebbe rendere il vaccino obbligatorio gli over 40: «L’obbligo vaccinale per tutti è l’extrema ratio, ma abbiamo circa 6 milioni di persone non vaccinate e che ormai non lo faranno».