Niente feste in piazza per Capodanno e discoteche di nuovo sbarrate, mascherina obbligatoria all’aperto e schermo Ffp2 indispensabile per andare a cinema, teatro, eventi sportivi e per salire su bus e metro. Per spingere le terze dosi, che si potranno fare dopo 4 mesi (ora sono 5), inoltre la durata del Green pass verrà ridotta dal 1° febbraio da 9 a 6 mesi. In più, vista l’avanzata della variante Omicron, il Super green pass (per vaccinati e guariti dal virus) diventa obbligatorio anche per prendere il caffè al bar. Si stringe, insomma, il cerchio intorno ai No vax. L’obiettivo del governo: dare un’ulteriore spinta alla campagna vaccinale ed evitare nuovi lockdown e chiusure. Anche perché l’allarme monta di ora in ora. Omicron è ormai diffusa nel nostro Paese al 28% e ieri è stato stracciato il record di nuovi positivi: 44.595 con 168 deceduti (il picco più alto nel novembre 2020 era stato di 40.902). «Omicron ha una capacità di diffusione molto più alta delle altre varianti, il vaccino e la terza dose sono le armi fondamentali per contrastarlo», ha ammonito il ministro della Salute, Roberto Speranza. Il decreto “Festività”, approvato all’unanimità, non conterrà invece l’estensione dell’obbligo vaccinale ai dipendenti pubblici. Su questo fronte il governo prende tempo e rimanda la decisione a inizio gennaio, dopo un confronto con le parti sociali. Questo perché, nonostante Mario Draghi, Speranza e Renato Brunetta (Pa) abbiano dato battaglia sia in cabina di regia, sia in Consiglio dei ministri, è stato deciso di rinviare la questione a causa del muro alzato da Lega e M5S. «Si è aperta una riflessione per un’estensione del vaccino obbligatorio a tutto il mondo del lavoro, anche privato, dunque è stato deciso un rinvio anche per i dipendenti pubblici», ha riferito Brunetta. Del resto su 3,2 milioni di impiegati della Pa, senza vaccino obbligatorio sono rimasti in 950mila.
La misure adottate, come si diceva, prevedono la riduzione da 9 a 6 mesi della validità del Green pass a partire dal 1° febbraio. Ed è stato introdotto l’obbligo fino al 31 gennaio della mascherina all’aperto anche in zona bianca. In più il decreto rende obbligatoria la Ffp2 per salire sui mezzi di trasporto pubblici (anche metro e bus) e per andare a «spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso, nonché eventi e competizioni sportivi che si svolgono al chiuso o all’aperto». Vale a dire: teatri, cinema, sale da concerti o di musica dal vivo, palazzetti dello sport, stadi, etc. In questi luoghi «è vietato il consumo di cibi e bevande al chiuso». A proposito di bevande e cibo, il decreto prevede poi che dal 30 dicembre, «fino alla cessazione dello stato di emergenza» (per ora il 31 marzo), per andare a prendere un caffè al bancone del bar sia necessario il Super Green pass. Il lasciapassare verde dovrà inoltre essere associato a un tampone negativo, se non è fatta la terza dose di vaccino, per accedere alle residenze per anziani (Rsa) e per frequentare corsi di formazione privati. «Fino al 31 gennaio», ha annunciato Speranza, «le attività di sale da ballo, discoteche e attività similari resteranno chiuse». Dunque niente feste danzanti a Capodanno. E anche qui la Lega ha protestato, però poi ha ingoiato il rospo. Da domani, o dal giorno di Santo Stefano, sono inoltre «vietati le feste, comunque denominate, gli eventi a queste assimilati e i concerti che implichino assembramenti in spazi aperti». Insomma: niente concertoni in piazza. Del resto molti Comuni li hanno già annullati. Vista l’avanzata di Omicron, sempre dal 30 dicembre sarà necessario il Super green pass per andare nei «musei, mostre, luoghi di cultura, piscine, palestre e sport di squadra, centri benessere e centri termali, centri culturali, sociali e ricreativi, sale gioco, sale bingo e casinò, parchi tematici e di divertimento». Dall’obbligo sono esclusi i minori di 12 anni e i soggetti esentati dalla campagna vaccinale. Per le scuole il decreto stabilisce uno screening di massa degli studenti «al fine di assicurare l’individuazione e il tracciamento dei casi positivi per l’anno scolastico 2021-2022». Il commissario Figliuolo e le Regioni potranno fare ricorso alla collaborazione del ministero della Difesa che metterà a disposizione «per le analisi e la refertazione, i laboratori militari della rete di diagnostica molecolare dislocati sul territorio nazionale». Stanziati per questo intervento 9 milioni di euro.