Una volta era la droga il motivo per cui i genitori si trovavano nella situazione di dover denunciare i figli per i furti in casa, ma oggi il motivo e’ piu’ frivolo.
A Udine i Carabinieri hanno scoperto alcuni adolescenti che rivendevano tramite amici maggiorenni i gioielli di famiglia ai negozi ‘Compro Oro’ per poter avere contanti da spendere per iPhone, vestiti alla moda o serate con gli amici. ”La nostra indagine e’ partita dalle segnalazioni di alcuni genitori – spiega il capitano Fabio Pasquariello, comandante del nucleo investigativo di Udine – che si sono accorti di gioielli spariti da casa e rivenduti poi ai ‘Compro Oro’. Da queste siamo risaliti ai registri dei negozi, individuando tutti i venditori di ori appena maggiorenni. Una volta interrogati questi hanno ammesso di aver ricevuto i gioielli da amici minorenni”. Attraverso i controlli i Carabinieri sono riusciti a risalire in tutto a una dozzina di casi: “Le famiglie che abbiamo individuato sono tutte medio-borghesi, senza alcuna situazione di bisogno – continua Pasquariello – il fenomeno e’ preoccupante non solo per i furti, ma anche perche’ questi ragazzi usavano degli intermediari. Ora chi ha rivenduto l’oro rischia l’incriminazione per ricettazione, perche’ questi 18-20enni si fanno pagare per il ‘servizio’, mentre nei confronti dei minori e’ piu’ difficile procedere perche’ i furti sono stati commessi in famiglia”. I negozi ‘Compro Oro’ della zona restano comunque sotto osservazione: “Nel caso ci sia un venditore appena maggiorenne ci allertiamo – spiega Pasquariello – questi negozi infatti hanno l’obbligo di non fare domande sulla provenienza dei gioielli, ma fanno una fotocopia del documento di identita’ del venditore”.