”La crisi non spegne la voglia di brindisi nel mondo dove aumenta addirittura del 26 per cento il valore delle esportazioni di spumante italiano”.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti della crisi nei consumi globali dalla quale si evidenzia peraltro che ”la domanda di bollicine Made in Italy e’ cresciuta di ben dieci volte in Cina, che nell’ultimo anno e’ diventata un importante mercato di sbocco, sulla base delle elaborazioni su dati Istat relativi al primo quadrimestre del 2011”. ”La meta’ del valore delle esportazioni viene comunque realizzato – sottolinea la Coldiretti – nei Paesi dell’Unione Europea dove l’ aumento e’ stato contenuto al 10 per cento mentre negli Stati Uniti c’e’ stato un balzo record del 50 per cento per lo spumante italiano. Si tratta – continua la Coldiretti – di ottime premesse per la vendemmia appena iniziata con la raccolta delle uve bianche del Franciacorta destinate alla produzione dell’omonimo spumante. La vendemmia 2011 per effetto dell’andamento climatico e’ anticipata in molte aree del Paese ma – precisa la Coldiretti – si prevede buona sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, anche se molto dipendera’ dalle prossime settimane. Ci sono dunque tutte le condizioni per l’Italia di conservare il primato produttivo mondiale conquistato lo scorso anno nei confronti della Francia con una produzione, tra vini e spumanti, di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia superiore ai 46,2 milioni di ettolitri realizzata dalla Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri nel 2010”. ”Le condizioni delle uve – sottolinea la Coldiretti – sono in generale molto buone per effetto di una primavera piu’ calda rispetto alla media e di un’estate che ha garantito un’ideale alternanza fra temperature calde durante il giorno e fresche durante la notte. Purtroppo la caduta della grandine a giugno e luglio in alcune zone vitivinicole del Paese hanno influenzato negativamente la resa. Con l’inizio della vendemmia in Italia si mette in moto un settore che – sostiene la Coldiretti – offre opportunita’ di lavoro in Italia a 1,2 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attivita’ connesse e di servizio. Si stima che il 60 per cento della produzione nazionale sia destinata – conclude la Coldiretti – a vini di qualita’ con ben 511 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (332 vini Doc, 60 Docg e 119 Igt)”.