E’ un ”quadro allarmante e sintomatico di una situazione di grave e preoccupante commistione tra interessi pubblici e privati” quello che emerge dall’inchiesta della procura distrettuale antimafia di Napoli che ha portato all’arresto di 16 giudici tributari. Per questo e’ ”opportuna” una riforma organica della giustizia tributaria che ”riveda i casi di incompatibilitò e impedisca l’accesso alle Commissioni tributarie a soggetti la cui autonomia e terzietà sia gravemente compromessa dall’esercizio di professioni o da altri incarichi”.
A sostenerlo e’ Magistratura Indipendente, la corrente piu’ moderata dei giudici che nell’esprimere ”preoccupazione” per quanto accaduto sottolinea che comunque ”nessuno tra i 16 giudici arrestati appartiene alla magistratura ordinaria”. A nome del gruppo il segretario Cosimo Ferri si rivolge pero’ anche al Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria: ”vigili con fermezza e con pi— incisivit… sulla corretta applicazione delle disposizioni gi… esistenti in materia di incompatibilit…”. E un altro richiamo, sempre al Consiglio di presidenza, riguarda il ”ritardo del tutto ingiustificabile” per l’immissione in servizio dei nuovi giudici tributari: il termine fissato dalla legge (primo gennaio di quest’anno) per questo adempimento e’ gia’ scaduto, ma il concorso bandito nel mese di agosto 2011 ”non risulta ancora concluso”.