Mamma mia, che scempio. Uno scenario, quello dell’area ex Eurocompost, da Urlo di Munch. Apocalittico. E devastante per un territorio già devastato dalle colate di cemento e dal totale e annoso disinteresse per la salvaguardia dell’ambiente. Eppure uno degli slogan del centrosinistra, che ha poi messo le mani sulla città vincendo le elezioni comunali del 7 novembre scorso, era il ridondante “rifiuti zero”. Una promessa puntualmente non mantenuta dal sindaco Vincenzo Gaudino e dai suoi alleati di governo. Un flop clamoroso nel settore che maggiormente avrebbe dovuto caratterizzare in positivo l’amministrazione a trazione ambientalista (Città Visibile e Orta in Movimento).
Per di più alla guida dell’assessorato all’Ambiente c’è tale Vincenzo Tosti, per decenni paladino della tutela del territorio e della salute pubblica. Ma come ci ha spiegato Esopo “tra il dire è il fare ci passa di mezzo il mare”. E ad Orta di Atella siamo di fronte a un oceano di immondizia, dato per giunta alle fiamme con lo sprigionamento di diossina mortale. Rifiuti mille, altro che zero. Come ha registrato Campania Notizie sul prolungamento di via Astragata e in via Ciardulli sono “esposte” gigantesche discariche a cielo aperto. Una situazione scandalosa. Ma a confronto di quello che c’è nell’area Eurocompost le due zone sono isole felici. Dove insiste l’ex Eurocompost infatti c’è una bomba ecologica. Non è un’esagerazione giornalistica. Basta dare una scorsa alle foto esclusive che pubblichiamo per mettersi le mani nei capelli. Disseminato qua e là ci sono sacchetti di monnezza, materiale di risulta e addirittura anche amianto. Insomma, l’area è inquinata all’ennesima potenza. Dove sono gli amministratori locali. Ci risulta che ogni fine mese intascano col sorriso sulle labbra un lauto stipendio per governare la città. Per quello che sta accadendo sul fronte ambientale dovrebbe restituire il “maltorto”. Il primo responsabile è Tosti. Che se avesse un minino di dignità politica dovrebbe dimettersi seduta stante. Anche prima.
Mario De Michele
LE FOTO DELLO SCEMPIO
