Più veloci della luce. Gli amministratori locali di Orta di Atella sono stati rapidi come un lampo nell’adeguarsi l’indennità di carica. Sindaco, assessori e presidente del consiglio hanno fatto un bel balzo in avanti. Alla faccia della crisi economica che costringe milioni di famiglie a fare i salti mortali per arrivare a fine mese. Il primo cittadino Vincenzo Gaudino, il suo vice Vincenzo Tosti, gli assessori Marilena Belardo, Pasquale Del Prete, Eugenia Oliva e Saturnino Di Benedetto e il capo dell’assise Antonio Carbisiero intascheranno uno stipendio molto più pesante. Il sindaco si metterà in saccoccia addirittura 600 euro in più al mese. Ben 300 euro mensili in più anche per i membri della giunta e per il timoniere del civico consesso. Gaudino passa da 2.788,87 euro mensili a 3.396,88 euro. Tosti introita 1.868,28 euro al mese rispetto a 1.533,87 euro (con la riduzione del 50% perché è lavoratore dipendente). Oliva, Belardo, Del Prete, Di Benedetto e Carbisiero incrementano le finanze personali con 1.528,60 euro mensili rispetto a 1.254,98 euro. Da precisare che anche per Oliva lo stipendio è dimezzato perché come Tosti è lavoratore dipendente. Gli amministratori guadagneranno molto di più a partire da marzo di quest’anno. La normativa ha previsto un adeguamento. E loro si sono subito adeguati. Come una fionda. Gaudino costerà ai cittadini di Orta di Atella quasi 41mila euro all’anno. Tosti si dovrà accontentare, si fa per dire, di oltre 11mila euro annui. Belardo, Di Benedetto, Del Prete e Carbisiero metteranno le mani su oltre 18mila euro annui a testa. Nel portafogli di Oliva andranno in un anno più di 9mila euro. In totale sindaco, esecutivo e presidente del consiglio graveranno sulle casse dell’ente per ben 134.516 euro annui. Per l’intera durata del mandato la cifra ammonta complessivamente addirittura a quasi 700mila euro. A fronte di un bilancio comunale che segna profondo rosso a Gaudino e company non è passato nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di ridursi lo stipendio come atto politico per destinare i fondi a interventi per le politiche sociali o per altri settori di interesse pubblico. In diversi Comuni del circondario, come Succivo, e in alcune città della provincia di Caserta gli amministratori locali si sono passati la mano sulla coscienza utilizzando l’adeguamento dell’indennità di carica per mettere in cantiere progetti in favore della collettività. La coalizione di centrosinistra ortese seguirà il buon esempio? Quasi certamente no. Ma la speranza è l’ultima a morire.
Mario De Michele
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