“Continuiamo a scrivere insieme il futuro”. Chi pensava che lo slogan di Enzo Guida alle ultime amministrative fosse rivolto ai cittadini si è sbagliato di grosso. Alla prova dei fatti si è capito che quella promessa era indirizzata soltanto ai parenti stretti dei candidati della lista Nuova Primavera Cesana. “Nuova” si fa per dire. Non è altro che la riproposizione delle solite pratiche in voga nella precedente consiliatura. La parentopoli dei concorsi comunali è la punta di un iceberg che nasconde un sistema consolidato e scientifico di favoritismi. Beneficiari familiari e sostenitori della coalizione di centrosinistra. Emblematico quanto disgustoso il caso di Michele Di Tella e Paolo Romaniello, operatori ecologici del cantiere di Cesa. Di Tella è fidanzato con Debora Alma, cugina di Erica Alma, compagna del sindaco Pd Guida e consigliere dem di Aversa. Debora Alma è nipote di Luigi Esemplare del partito socialista, coalizzato con il Pd. Romaniello è il genero di Franco Turco, zio del primo cittadino. Ai tempi dell’affidamento del servizio di igiene urbana alla Gpn Turco era responsabile del settore Ambiente del Comune. Sarà un caso ma la Gpn assorbì nel cantiere di Cesa sia Romaniello che Di Tella. Che i due avessero un nugolo di santi in paradiso lo si è capito quando gli amministratori locali pur di farli lavorare a Cesa violarono e violano tuttora la legge regionale n. 14 del 2016. La normativa prescrive l’obbligo di attingere la manodopera dalla graduatoria del Cub. Ma a Cesa a dettare legge è il sindaco Guida. E quindi Romaniello e Di Tella vengono piazzati nella Gpn a discapito dei lavoratori che non sono amici degli amici. I due miracolati sono stagionali “anomali”: dal 2019 ad oggi sono stati impiegati ininterrottamente dalla ditta aggiudicatrice dell’appalto senza rispettare il criterio della rotazione imposto dalla normativa vigente. È come se i due prescelti avessero il posto fisso. E qui casca l’asino. Ogni riferimento è puramente voluto. Così come è avvenuto con i concorsi comunali l’obiettivo di lunga portata è quello di fare assumere a tempo indeterminato gli “stagionali fissi” Romaniello e Di Tella per la gioia dei familiari Franco Turco ed Erika Alma. E ovviamente di Enzo Guida, anche lui imparentato con i due fortunati operatori ecologici. Ad abundantiam (significa per altro, traduciamo per il sindaco che non ha fatto il Classico) Di Tella è impiegato addirittura come conducente della spazzatrice senza essere inquadrato come autista, almeno così ci risulta. Il caso Romaniello-Di Tella scatenò la reazione dell’opposizione. Una battaglia che Uniti per Cesa conduce da ben tre anni. Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelio Bortone e Maria Verde hanno sollevato una lunga serie di vizi procedurali e di illegittimità.
Nonostante la contestazione carte alla mano della minoranza il sindaco Guida, il suo vice Giusy Guarino, gli assessori Cesario Villano, Alfonso Marrandino e Francesca D’Agostino, il presidente dell’assise Mimmo Mangiacapra e i consiglieri di maggioranza Gina Migliaccio, Nicola Autiero e Francesco Turco non hanno mai fornito spiegazioni plausibili. Anzi se ne sono altamente fregati. Particolarmente deludente l’atteggiamento della Migliaccio. A chiacchiere predica la legalità, nella pratica non fa nulla per farla rispettare. Per non parlare di Mangiacapra. L’eminenza grigia della politica locale (amministra già da molto da prima della fondazione di Cesa) è come sempre silente. Naviga a pelo d’acqua. E ha il sangue freddo di uno squalo. È lui quello che dà “buoni consigli” a Guida per mantenerlo a galla. Gli dice “resta calmo, ricordati sempre che in ballo ci sono il Puc e i superbonus sull’edilizia”. Altrettanto stomachevole è la posizione dei partiti di maggioranza. Il Pd si è ridotto a scendiletto di Guida. Agli amici Antonio Tanzillo e Antimo Dell’Omo diciamo: “Statevene a casa, fate più bella figura”. Da Tonino Esposito, storico socialista, ci saremmo aspettati uno scatto di reni. Niente di niente. Ma di fronte a fatti così gravi basta citare De Andrè per inchiodare tutti alle loro responsabilità: “Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti, per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti”.
Mario De Michele
(continua…)