PIEDIMONTE MATESE – I genitori fecero erigere un edicola votiva per il ritorno dalla guerra del figlio allora ventenne, Vincenzo Fontanella ed oggi alla bella età di 94 anni. Fontanella era presente sabato alla presentazione del libro di Geppino Buonomo sulle edicole storico-religiose di Piedimonte Matese.

E’ uno dei pochi sopravvissuti all’immane tragedia consumatasi nell’isola di Cefalonia quando i tedeschi, dopo l’otto settembre, da alleati a nemici , uccisero l’intera divisione “Acqui” tra il 21 e 23 settembre 1943. Fontanella si salvò perché quando già era sul punto di essere fucilato, fu tolto dal  plotone di esecuzione: “ nicht kaputt!arbaiten maschine”( non lo uccidere serve a noi come autista disse un ufficiale. E così fu. Quelle parole sono state ricordate e pronunciate da Fontanella mentre Buonomo spiegava le ragioni di quell’edicola-cappella costruita nelle campagne di Piedimonte Matese. Poi il militare scappò sulle montagne per non essere trasferito con i tedeschi durante la ritirata di questi, trovando rifugio tra i partigiani greci. La notizia dell’eccidio arrivò anche a Piedimonte ma la famiglia non sapeva se fosse vivo o morto e non lo seppe fin quando non ritornò a casa nel 1945. la mamma Mariarosaria ed il padre Giovangiuseppe fecero voto alla Madonna del Carmine che se il figlio si fosse salvato avrebbero eretto una cappella in suo onore, Vincenzo ritornò a piedi da Napoli. La realizzazione della cappella terminò nel 1946 ed il pilastro d’ingresso alla masseria con le maioliche fu incorporato alla cappella, viene ricordato nel volume.

 

MM

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