Salta per mancanza del numero legale l’assise per la nomina del presidente del civico consesso. Alla prima chiama erano presenti in aula solo 9 consiglieri, alla seconda il numero è salito a 11. Per procedere all’elezione del successore del dimissionario Carmine Palmiero servivano almeno 13 presenze. Hanno disertato la seduta gli esponenti della minoranza e i 4 consiglieri, che fanno capo al consigliere regionale Giovanni Zannini, Olga Diana, Francesco Forleo, Federica Turco di Noi Aversani e Roberto Romano di Insieme per il Futuro, a un passo dal passaggio con i Moderati. Il battesimo del fuoco per il centrosinistra ci sarà domani (giovedì 24 novembre) in occasione della seconda convocazione dell’assemblea consiliare sempre alle 9.30. Per superare l’impasse la maggioranza ha un’unica strada: eleggere Roberto Romano, rappresentante del gruppo che ha siglato il “Patto 2024” senza alcun riconoscimento politico, nonostante la promessa di entrare in giunta entro lo scorso settembre. Non si comprendono i motivi per i quali la maggioranza non abbia ancora trovato l’accordo sul nome di Romano.

Alfonso Golia e Giovanni Zannini

Difficilmente il Pd piazzerà un dem (Pasquale Fiorenzano o peggio ancora Erika Alma) sullo scranno del timoniere del civico consesso senza la ferma reazione dei seguaci di Zannini. Come sempre il sindaco Alfonso Golia nemmeno in questo caso è riuscito a trovare in tempo il bandolo della matassa. Non solo. Dopo le defezioni di ben 4 esponenti della maggioranza il primo cittadino non si è neppure degnato di convocare un vertice urgente per ragionare su come uscire nel cul de sac nel quale è finito il centrosinistra, come se non fosse successo nulla. Lo stallo fa presagire uno scontro interno al Pd e alla Politica che serve. Ma al netto delle diverse posizioni tra le varie anime della maggioranza resta il nodo politico emerso nella seduta consiliare di stamane. Il sindaco non ha più la maggioranza. La rivendicazione di Romano è più che legittima. Il mancato via libera all’esponente di Insieme per il futuro, aparrentemente davvero incomprensibile, potrebbe nascondere la volontà di Golia di fare un altro ribaltone. Ma stavolta Zannini, che fu il suo salvatore, non è per nulla intenzionato a lanciare un’altra ancora di salvataggio al sindaco. Ne va della compattezza del suo gruppo. Anzi, a quanto pare, l’eventuale rottura definitiva con il Pd normanno potrebbe estendersi a macchia d’olio anche negli altri enti locali che amministrano grazie a una maggioranza composta da dem e Moderati. Insomma il caso Aversa potrebbe determinare un effetto domino sul piano provinciale dagli esiti imprevedibili.

Mario De Michele

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