L’opposizione ha mantenuto la promessa. I consiglieri di Uniti per Cesa Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Maria Verde e Amelia Bortone hanno chiesto l’accesso agli atti per vederci chiaro sui 138 progetti presentati al Comune. Nel 2021 sono stati ben 88. Quest’anno già siamo a quota 50. Un giro d’affari di 20 milioni di euro. La richiesta della minoranza è stata indirizzata al segretario generale Rosa Morrone e al responsabile del settore Urbanistica Giacomo Petrarca. “Premesso che – si legge nel documento – gli scriventi, in qualità di consiglieri comunali, hanno ricevuto numerose lamentele inerenti la valutazione delle pratiche relative ai cosiddetti “superbonus 110%” e “bonus facciate 90%”; che l’edilizia rappresenta un settore importante per l’economia del paese; che pertanto la valutazione della pratica e/o la richiesta di integrazione della documentazione oltre a creare problematiche ai singoli aventi diritto, ha creato anche un ulteriore aggravio all’economia del settore edile presente nel nostro paese; ritenuto che gli istanti, in qualità di consiglieri comunali, ai sensi del D.Lgs 18 Agosto 2000, n.267 “hanno diritto di ottenere dagli uffici tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del proprio mandato”; chiedono ai sensi e per gli effetti dell’art. 5, comma 2 e ss. del D.Lgs. n. 33/2013, come modificato dal D.Lgs. n. 97/2016, di prendere visione e successivamente estrarre copia, di tutta la documentazione inerente le richieste relative alle pratiche edilizie cosiddette “Superbonus 110%” e “Bonus facciate 90%” presentate al Comune di Cesa dal 01/01/2021 al 22/11/2022”.
Finalmente c’è qualcuno, va dato atto all’opposizione, che dopo l’inchiesta di Campania Notizie vuole accendere i fari su un business milionario. Si spera che per una volta il primo cittadino e la maggioranza di centrosinistra non boicottino l’iniziativa della minoranza rimandando tutto alle calende greche. Abbiamo più volte sollecitato il sindaco Enzo Guida, gli assessori Giusy Guarino, Francesca D’Agostino, Alfonso Marrandino e Cesario Villano e i consiglieri di maggioranza Mimmo Mangiacapra, Nicola Autiero Francesco Turco e la legalitaria, più a parole che nei fatti, Gina Migliaccio per la pubblicazione sull’albo pretorio online delle ditte che hanno effettuato i lavori in base ai bonus per l’edilizia.
A quanto pare l’impresa, la Alma Costruzioni, dei figli del geometra comunale Cesario Alma avrebbe realizzato molte opere. In tal caso ci sarebbe un conflitto di interessi grande con un palazzo di cento piani. L’Utc infatti è deputato a fornire il parere di conformità urbanistica degli immobili interessati dai finanziamenti destinati ai superbonus. Cesario Alma, che peraltro è lo zio di Guida, si troverebbe nella veste di controllore e controllato allo stesso tempo. Non solo. Le abitazioni che hanno ottenuto il visto dell’Utc sono tutte urbanisticamente conformi o ci sono anche edifici che presentano abusi edilizi? Visto che il sindaco Guida parla tanto di trasparenza perché non dispone la creazione sull’albo online di una sezione dedicata ai superbonus? I cittadini potrebbero vedere con i propri occhi chi si è arricchito nel giro d’affari di 20 milioni di euro che orbita attorno ai bonus per l’edilizia. La trasparenza, come la legalità, si pratica, non si predica.
Mario De Michele