Flavio Tosi è come l’Araba Fenice. Quando lo danno per morto, lui rinasce dalle ceneri. È una costante della vita politica dell’ex sindaco di Verona. Tutti lo davano per finito. E lui puntualmente si rialzava. L’ex leader della Liga Veneta è ripartito da Forza Italia. Alle ultime politiche è stato eletto alla Camera nel partito del Cavaliere. Ed oggi è il capo indiscusso degli azzurri veneti. Dall’esperienza di sindaco ha tratto il prezioso insegnamento di badare al sodo. Ai cittadini vanno date risposte celeri e concrete. Con gli elettori, a livello locale, non si può campare di propaganda. E lui ha portato in Parlamento il pragmatismo dell’amministratore comunale e l’esperienza di un politico che ha passato, tra alti e bassi, tante stagioni.

Flavio Tosi

Anche i microfoni di Campania Notizie, Tosi parla chiaro: “Più che stabilire una tempistica diversa per il superbonus 110% il tema vero sono i crediti d’imposta, se non risolviamo questo problema blocchiamo imprese e famiglie”. Sulla proposta di Berlusconi di innalzare la pensione minima a mille euro nel corso della legislatura l’ex primo cittadino di Verona è cauto: “Dipenderà anche dalla congiuntura economica, vediamo come gira l’economia e poi potremo raggiungere l’obiettivo prefissato da Berlusconi”. Tranciante la replica alle critiche alla manovra mosse da Bankitalia, Confindustria e Cgil: “Sono portatori di grandi interessi, noi rispetteremo il mandato che ci hanno conferito la maggioranza degli italiani”. Ecco, torna il tema ricorrente: dar conto ai cittadini con risposte efficaci.

Mario De Michele

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