”Fin dal 1994 io ho proposto una legge di tre semplici articoli che il Parlamento non ha mai voluto neppure mettere all’ordine del giorno. Uno: chi ha subito condanne non puo’ essere candidato. Due: chi e’ imputato non puo’ svolgere, o continuare a svolgere, incarichi di governo, locale e nazionale. Tre: gli imprenditori che commettono reati contro la Pubblica amministrazione, dando mazzette o altro, falsificando bilanci e non pagando le tasse, non possono concorre per gli appalti pubblici. In un colpo solo avremmo un Parlamento diverso, un governo diverso e una classe imprenditoriale diversa. Hai detto niente!”. E’ quanto scrive sulla sua pagina Facebook il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro

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