Sul Palazzo scosso dai ‘casi’ Lega e Lusi, piomba oggi l’altola’ di Giorgio Napolitano ai partiti, strattonati perche’ cambino la legge che regola il finanziamento dei partiti e ne rendano trasparente la vita interna. ”E’ doveroso rilevare che sono venuti emergendo casi diversi di notevole gravita’ relativi alla gestione dei fondi attribuiti dalla legge ai partiti”, e’ il richiamo del Colle, che arriva dopo quello dei Presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini. Napolitano sferza le forze politiche, che ”non possono non essere sensibili nella loro responsabilita”’ a procedere in fretta ad ”adeguate iniziative in sede parlamentare volte a sancire per legge regole di democraticita’ e trasparenza nella vita dei partiti, ai sensi dell’articolo 49 della Costituzione, e meccanismi corretti e misurati di finanziamento dell’attivita’ dei partiti stessi, sempre essenziale in quanto finalizzata a ‘concorrere a determinare la politica nazionale”.

Ma quella di oggi e’ anche la giornata – di certo ancora interlocutoria – dell’incontro del ministro della Giustizia Paola Severino con il Pdl (che tanto aveva insistito per colloqui separati), Fli e Udc su corruzione, intercettazioni e responsabilita’ civile dei magistrati. Colloqui – filtra da via Arenula, dove domani sara’ la volta del Pd – dei quali il ministro e’ soddisfatto e che giudica costruttivi e positivi, perche’ avvenuti in un clima non di contrapposizione ma con il serio tentativo da parte di tutti di trovare soluzione ai problemi. Alla preoccupazione, espressa in particolare dalle forze del Terzo Polo, di possibili ‘rallentamenti’ sul disegno di legge anticorruzione, la Severino ha risposto ribadendo la ferma volonta’, dopo un secondo giro di consultazione con i partiti nella prossima settimana, di arrivare martedi’ 17 in Parlamento con le sue proposte sulla corruzione davanti alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera. ”Abbiamo chiesto al ministro di inserire gia’ nelle norme anticorruzione il progetto di legge sulla trasparenza dei partiti a firma da Casini, a partire dalla certificazione del bilancio dei partiti da parte della Corte dei Conti”, racconta Roberto Rao lasciando via Arenula, dove e’ arrivata notizia del monito di Napolitano ai partiti proprio mentre la Severino incontrava l’Udc. E’ sempre Rao a raccontare che ”si cerca un’intesa politica complessiva, anche se volonta’ del ministro e’ quella di delimitare l’ambito dell’intervento”. In realta’ il Terzo Polo spinge per tenere insieme le tre questioni (corruzione, responsabilita’ civile dei magistrati ed intercettazioni), ma il ministro Severino sa che portare a casa un pacchetto chiuso e’ cosa complessa. Se e’ vero infatti – come dice lo stesso ex Guardasigilli Nitto Palma – che ”il Pdl oggi non ha piantato paletti” ma ha ascoltato cio’ che il ministro aveva da dire, nelle due ore e passa di colloqui Ghedini e Nitto Palma hanno rinviando ogni pronunciamento al momento in cui vedranno la formulazione scritta del ddl anticorruzione. ”Stiamo parlando di diritto e quindi contano anche le virgole e le parole”, dice ancora Nitto Palma. Il Pdl aspetta insomma di capire come il ministro intenda trattare nel complesso i temi della corruzione, delle intercettazioni e della responsabilita’ civile dei magistrati (che la delegazione pidiellina oggi ha chiesto con insistenza sia diretta). Non vuole invece responsabilita’ diretta Fli (che oggi ha chiesto alla Severino di mettere nel ddl anticorruzione l’interdizione dai pubblici uffici per chi si macchia del reato di corruzione). ”Un giudice – dice Giulia Bongiorno, dopo aver visto il ministro con Italo Bocchino e Benedetto Della Vedova – deve avere responsabilita’ se commette un errore con dolo, non se sbaglia interpretazione”. Sulla corruzione il ministro della Giustizia sembra comunque intenzionato ad aumentare le pene aumentando di fatto i tempi di prescrizione. E anche (cosi’ come chiedono Pd, Fli e Idv) a ‘rimodulare’ il reato di concussione. Tra le altre richieste che il Pd fara’ domani al ministro, l’introduzione del reato di traffico di influenze illecite, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione tra privati. Quanto al tema delle intercettazioni, invece, il ministro ha rivolto ai partiti visti oggi la stessa ‘preghiera’: ripartire dal testo Bongiorno, cercando di puntare sulle parti condivise.

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