AVERSA – È la dottoressa Elisabetta Palmieri il nuovo direttore dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario ‘Filippo Saporito’ di Aversa. Il neo direttore, questa mattina, ha portato il suo saluto, al sindaco di Aversa Mimmo Ciaramella.“Nel rapporto tra territorio ed Opg – ha spiegato il primo cittadino – le due realtà devono reciprocamente aprirsi e la città offrire, quando ne ricorrono i presupposti, le condizioni migliori per poter recuperare ed integrare persone che soffrono. Fermo restando che siamo in attesa di capire cosa succederà in un immediato futuro, ovvero da marzo 2013”. “Un sentito ringraziamento – conclude Ciaramella – va alla dottoressa Carlotta Giaquinto che ha diretto la struttura in questi ultimi anni. Nel contempo, sono onorato di accogliere la dottoressa Palmieri, aversana doc, e prima donna aversana a dirigere la struttura normanna”.
Figlia primogenita dell’avvocato Giuseppe Palmieri, si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con 110 e lode ed annovera diversi titoli accademici di perfezionamento e master in discipline giuridiche, economiche e in psichiatria penitenziaria, conseguiti presso gli atenei napoletani e romani, oltre all’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. Palmieri arriva alla guida dell’Ospedale psichiatrico giudiziario dopo aver ricoperto l’incarico di direttore aggiunto presso gli Istituti Penitenziari di Belluno, Udine, Tolmezzo, presso il carcere di massima sicurezza di Carinola e, da ultimo, presso il nuovo complesso penitenziario di Santa Maria Capua Vetere. Anche se il governo con recente decreto ha previsto la chiusura degli Opg entro il 31 marzo 2013, già sono al vaglio delle Superiori autorità dell’amministrazione penitenziaria, ed in particolare del Provveditore Regionale di Napoli Tommaso Contestabile, progetti di trasformazione della struttura aversana in casa di reclusione o istituto a custodia attenuata che ospiterà detenuti a basso indice di pericolosità, che saranno i destinatari di attività e opportunità di alta valenza trattamentale volte al loro recupero ed al loro reinserimento sociale. “Da aversana so bene che questo istituto penitenziario rappresenta un emblema per la città di Aversa da oltre un secolo – dice il neo direttore – e, quindi, l’impegno a mantenerlo in vita sarà per me una priorità assoluta, senza mai comunque trascurare tutti gli obiettivi istituzionali”.