“Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa…”. Serve il soccorso di Luciano Ligabue per descrivere la decisione dell’amministrazione comunale di Cesa capitanata da Enzo Guida. Per togliersi dalle scatole i consiglieri di minoranza il presidente dell’assise Mimmo Mangiacapre ha firmato un atto pornografico: “L’avvio del procedimento di decadenza”. Vittime: Ernesto Ferrante, Carmine Alma, Amelia Bortone e Maria Verde (sotto quello inviato a Ferrante ma lo hanno ricevuto tutti e quattro). Colpevoli di fare opposizione al re Enzo I. Non ci sono parole. È un’oscenità. Il capo del civico consesso si dovrebbe vergognare. E dimettere da politico e da uomo. Prima di adottare il provvedimento ha incontrato gli esponenti della minoranza per “appararsi”. Ma che vuoi “apparare”! Dottor Mangiacapra per una volta dica la verità. È lei l’anima nera della maggioranza. Per carità, può essere un merito. Questione di punti di vista. Ma la smetta di tenere sempre due piedi in una staffa. Si usava ai tempi di quando era sindaco di Cesa. Nella scorsa consiliatura ha tenuto un incontro nel suo studio per mandare a casa Guida. Poi cambiò idea. Per motivi politici? Macché! Perché non le fu garantita la candidatura a primo cittadino. Dottor Mangiacapra per una volta esca allo scoperto. Le farebbe bene alla gastrite. Si libererebbe da un macigno sullo stomaco. Anche il suo che è di ferro non ce la fa più. Il nostro appello cadrà nel vuoto. Lei si andrà a “spendere” da Guida l’articolo di quel cattivo di Mario De Michele. E avanti così. Appuntamento alla prossima schifezza. Quella fatta ai danni di Ferrante, Alma, Verde e Bortone è davvero indecente sia sotto il profilo politico(?) che sul piano personale. Motivo della decadenza? “Le continue assenze degli esponenti di minoranza ai consigli comunali”. Siamo ben oltre la tragicommedia. Siamo all’abominevole. Dottor Mangiacapra non faccia come sempre: “La colpa è del sindaco Guida”. In calce all’avvio del procedimento di decadenza c’è la sua firma. Un bavaglio che nemmeno ai tempi del fascismo. Un calcio alla democrazia inaccettabile. Dov’è il Partito pseudo-democratico? Dove sono Antimo Dell’Omo e Antonio Tanzillo? Il paravento di Guida è rovinosamente caduto. Non è sempre colpa del sindaco. Finiamola con questo alibi. Siete tutti responsabili. Politicamente e personalmente. Caro Antimo mica puoi gettare nel water la tua dignità per un posto in giunta a tua cugina? Non ci ricordiamo il nome, è un fantasma. Guida ha i suoi limiti ma se sconfina è colpa di tutti. Egregio assessore Cesario Villano la smetta di sparlare del sindaco. Quando è a tu per tu con lui è colpito da una forma inarrestabile di urgente minzione. Corsa in bagno. Guida è il primo cittadino ma non è il primo colpevole. Almeno ci mette la faccia. Fa danni e li rivendica. Giudicheranno gli elettori. Inciso: in caso di decadenza i primi due a subentrare saranno Ginotto De Angelis e Raffaele Bencivenga. Sicuramente si dimetteranno. O no? Si scrive politica, si legge mercato delle vacche. Evviva Cesa. Finale. Illustre vicesindaco Giusy Guarino, lo sanno tutti, anche per lei va tutto bene Madama la Marchesa. Ci auguriamo che si candiderà a sindaco. Parola ai cittadini. Per adesso “ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa…”.
Mario De Michele