“Il Tar della Campania, sezione prima di Napoli il 4 aprile 2012, si è definitivamente pronunciato sul ricorso presentato da alcuni presidenti uscenti dei Parchi Regionali e lo ha accolto confermando la legittimità delle nomine precedenti anche con riferimento a richiamate sentenze del Consiglio di Stato.
Le decisioni della Regione Campania erano state già censurate dal Tar di Salerno, ma ciò nonostante si è ritenuto di dover riproporre nomine illegittime e penalizzanti per i Parchi e le riserve naturali”. Così, in una nota, i consiglieri regionali Donato Pica e Rosa D’Amelio. “Il Pd, con specifiche interrogazioni ed interventi pubblici, aveva anticipato l’inutilità di queste nomine a fronte della necessità di una revisione normativa che tenga conto soprattutto dei compiti e delle funzioni da assegnare a tali Enti nel sistema di rete ecologica regionale (previsto nel Por Campania 2007-2013). Insomma – spiegano – non una semplice occupazione di posizioni ma un modello innovativo che integri le attività di manutenzione e cura dei territori e che attraverso idonei finanziamenti sia anche di supporto alla prevenzione del diffuso dissesto idrogeologico ed ambientale”. Infine Pica e D’Amelio intervengono anche sulla questione Comunità Montane. “Ennesimo nulla di fatto nell’incontro del Tavolo Tecnico per le Comunità Montane, alla presenza del solo assessore Nappi: nessuna traccia degli altri componenti del Comitato Forestale di cui all’art. 35 della Finanziaria 2012 – affermano Pica e D’Amelio – poche certezze sui fondi residui del 2011, nessuna copertura finanziaria per il 2012, quota del Psr ed ulteriori economie delle Province ancora non accreditate. Intanto, l’ipotesi del grande progetto forestale è ancora teorica e comunque i tempi tecnici saranno lunghi. Insomma, confusione ed approssimazione regnano sovrane”. “Nessuna risposta del presidente Caldoro, seppure sollecitato dalla commissione Agricoltura e dal presidente del Consiglio ad attivare un tavolo di confronto politico anche per quanto attiene l’utilizzo dei fondi Fas – concludono – Occorre dunque una nuova fase di forte mobilitazione, non escludendo, a questo punto, un appello diretto al presidente della Repubblica.