Proseguono senza sosta le indagini su Roberta Ragusa, la 45enne scomparsa ormai da quasi tre mesi dalla sua abitazione di Gello, frazione di San Giuliano Terme (Pisa). Nelle ultime ore, secondo quanto appreso da fonti investigative, i carabinieri del Ris hanno isolato tracce biologiche giudicate interessanti e utili alle indagini, a bordo dell’auto di Antonio Fusi, il 62enne che la sera della scomparsa, il 13 gennaio, accompagno’ la Ragusa alla stazione ferroviaria di Pontedera, e che poi li’ la vide salire su un’altra auto.
Le tracce biologiche repertate saranno poi comparate con quelle dei famigliari di Roberta. Nell’inchiesta della Procura di Pisa sono indagati Fusi e Antonio Logli, il marito della donna scomparsa. Intanto, sono arrivati i risultati dei tabulati telefonici dei cellulari in uso a Logli e all’amante, una 28enne: le celle telefoniche agganciate dai portatili nella notte tra il 13 e il 14 gennaio sono quelle di Gello, e quindi i due non si sarebbero mossi dal paese, come raccontato dai due agli inquirenti. A questo punto, accanto all’ipotesi di omicidio volontario, i magistrati non escludono ne’ la pista del suicidio, ne’ quella dell’allontanamento volontario. Un’ipotesi, quest’ultima, che sarebbe stata riferita ai carabinieri da un’amica di Roberta, descritta come addolorata dopo che aveva scoperto la relazione del marito con la loro ex baby sitter. Anche se i conoscenti e gli amici della donna stentano a credere che sia voluta sparire di proposito, abbandonando i figli di 15 e 10 anni, a cui era legatissima.