“Non ho incontrato Gennaro Oliviero e non so se lo incontrerò”. Susanna Camusso non ama le circumnavigazioni. Va dritto al cuore dei problemi. A margine di un incontro a Santa Maria Capua Vetere sull’autonomia differenziata il commissario provinciale del Pd di Caserta come sempre dice parole di verità. Senza infingimenti o tatticismi. “Mi interessa ricostruire il rapporto del partito con le associazioni e con i giovani dell’innovazione della vita politica. Sul piano interno c’è un tema che si chiama rispetto delle regole”. Ecco il riferimento puramente voluto al presidente del consiglio regionale della Campania. “Non so se incontrerò Oliviero. Per me contano i militanti e la voglia di costruire un nuovo Pd”. La senatrice non ha dimenticato il disimpegno di Oliviero alle ultime politiche. Lei era capolista al Senato nella circoscrizione Campania 2 e Stefano Graziano guidava la lista alla Camera. Entrambi eletti nonostante l’appello esplicito di Oliviero a non sostenere i dem. “Io voterò per il Pd ma non garantisco su mia moglie”, dichiarò in piena campagna elettorale in un’intervista rilasciata a Campania Notizie, oggi Italia Notizie. Poi la corsa alle tessere in occasione delle primarie con la platea degli iscritti (non approvata dal nazionale) gonfiata all’inverosimile: quasi quota 7mila tagliandi. Elly Schelin ha inviato Camusso a Caserta e Antonio Misiani in Campania per fare pulizia. I dem di Terra di Lavoro e quelli campani hanno un urgente bisogno di sanificazione. “Stop ai sultanati e ai signori delle tessere”, l’input di Roma. Il primo sultano è sicuramente Vincenzo De Luca. Il secondo Gennaro Oliviero. “A Caserta – sottolinea l’ex leader della Cgil – c’è un partito da ricostruire e rilanciare. Il congresso e le primarie hanno portato significative novità politiche che bisogna riuscire a trasmettere al territorio”. Altrimenti detto: nel nuovo Pd non c’è spazio per personaggi come Oliviero. Fine della giostra.
Mario De Michele