L’ex collaboratore di giustizia Piergiorgio Pantano e’ salito sul cornicione del tetto di un antico palazzo nella centralissima piazza Universita’ di Catania e minaccia di suicidarsi lanciandosi nel vuoto se i giornalisti non ascolteranno i motivi della sua protesta, che al momento sono sconosciuti. Sul posto sono presenti polizia, carabinieri e vigili del fuoco.

Pantano, 47 anni, non e’ nuovo ad iniziative eclatanti. Piu’ volte, dal maggio del 1993 all’aprile del 1997, ha minacciato di buttarsi dal tetto del Duomo di Catania, dopo la sospensione del programma di protezione. Arrestato una prima volta nel 1986 e condannato per appartenenza ai nuclei armati proletari, l’anno successivo si dissocio’ dal terrorismo e nel 1995 collaboro’ con la magistratura nelle indagini su delitti della mafia a Catania. Tre suoi fratelli, Francesco, Carmelo e Rosario, furono uccisi in agguati. La madre e’ cugina del boss mafioso Santo Mazzei, che e’ in carcere, ritenuto uno dei piu’ spietati sicari del clan dei ”Cursoti” passato a Cosa nostra e divenuto ”uomo d’ onore” e punto di riferimento dei Corleonesi di Toto’ Riina. Nel 1995 Pantano dovette trasferirsi da Belluno in una localita’ segreta nel Nord Italia dopo alcune denunce su presunte molestie sessuali da cui fu prosciolto. Il 17 gennaio del 1996, sempre a Belluno, tento’ il suicidio in una camera d’albergo. Alcuni mesi dopo gli fu sospeso il programma di protezione. Nel 1997 aveva annunciato, ma poi ritirato, la sua candidatura a sindaco e a consigliere comunale a Catania.

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