«Incomprensibili le parole del segretario della Cigl Maurizio Landini sul Consiglio dei ministri convocato il primo maggio per varare provvedimenti sul lavoro. Io credo sia un bel segnale, invece, per chi come noi è un privilegiato, onorare con il nostro impegno, in questo giorno di festa, i lavoratori e le risposte che attendono. E vorrei ricordare al segretario Landini che il primo maggio ci sono molte persone che lavorano, dai camerieri ai medici, dalle forze dell’ordine fino ai tecnici che consentono lo svolgimento del concerto di piazza San Giovanni». Così la premier Giorgia Meloni commentando le critiche del leader della Cgil. «Domani, proprio nella giornata del primo maggio, il governo Meloni taglia il cuneo fiscale e i lavoratori con stipendi medio-bassi riceveranno un aumento in busta paga». Lo dichiara, in una nota, Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «Questo esprime tutta la concretezza di questo Esecutivo. Chiunque dotato di buon senso plauderebbe un provvedimento del genere. A quanto pare invece, alcuni sindacati sono contrari, immagino per questioni ideologiche. Ô un atteggiamento figlio dell’invidia per un governo che, al contrario di chi ci ha preceduto, finalmente mette e non toglie soldi dalle tasche degli italiani operosi che lavorano. Per questo sta cambiando anche il paradigma. Basta con l’assistenzialismo di Stato. Chi non può lavorare è giusto che vada aiutato, ma il governo è impegnato per migliorare i processi economici, dare nuovo smalto alla produzione e aumentare le opportunità di lavoro. Anziché elargire sussidi per non lavorare il governo investe per ridurre la disoccupazione e aumentare gli stipendi. Il governo di Giorgia Meloni, che ha già raccolto risultati straordinari, prosegue il proprio lavoro per migliorare le condizioni di famiglie e imprese italiane». «È un atto di propaganda». Il leader della Uil, Pier Paolo Bombardieri, dopo la replica della premier Giorgia Meloni a Maurizio Landini, conferma la linea contro la scelta del Governo di riunire il Consiglio dei Ministri il Primo Maggio. «Nel metodo: c’è un problema, il Governo ci convoca stasera alla 19 su un decreto sul quale probabilmente non sarà possibile fare delle modifiche», dice ospite di ‘Mezz’ora in più’ su RaiTre. Forse – aggiunge – è perchè «da fastidio che la narrazione» il Primo Maggio, «sia fatta solo dai sindacati»: il Governo «cerca di andare in concomitanza. È un atto legittimo ma è un atto di propaganda»