Si allunga la lista dei suicidi causati dalle difficolta’ economiche. L’ultimo episodio e’ accaduto ad Altivole nel Trevigiano. Paolo Tonin, 53 anni, imprenditore agricolo, si e’ impiccato nel capannone della sua azienda probabilmente oppresso dalle difficolta’ causate dalla crisi degli ultimi mesi.

A peggiorare la situazione si era aggiunta anche la siccita’ degli ultimi mesi che aveva compromesso il raccolto di asparagi. L’uomo ha lasciato la moglie e quattro figli, la maggiorenne emigrata in Germania, la piu’ piccola di 12 anni. Negli ultimi tempi si lamentava con i conoscenti della sua difficile situazione economica e aveva anche chiesto aiuto al sindaco del paese. Tonin era amico del presidente trevigiano della Cna, la confederazione degli agricoltori di Treviso, Alessandro Conte, che ha espresso in una nota il suo dolore personale, ma anche la preoccupazione per un episodio non isolato, destinato a ripetersi. Questa crisi ci sta colpendo duramente tutti nell’indifferenza e nel disinteresse di chi puo’ e deve fare qualcosa – dice Conte – c’e’ tanta attenzione mediatica nei confronti degli imprenditori suicidi ma nessuna risposta concreta ed efficace da parte degli interlocutori istituzionali ed economici”. “Alle imprese servono poche cose – prosegue Conte – che la pubblica amministrazione paghi i suoi debiti con chi ha lavorato per essa, che gli istituti di credito eroghino fidi con meno difficolta’ e senza richieste vessatorie di garanzie e contro garanzie. Serve un taglio delle imposte, a cominciare dall’Imu dei Comuni che rischia di essere una mazzata con aumenti di 2-3 volte rispetto all’Ici. Serve che vengano rifinanziati – dallo Stato, dalla Regione, dai Comuni e dalla Camera di Commercio – i fondi rischi dei confidi e i fondi antiusura”.

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