Cinque obiettivi “cruciali”: logistica, trasporti, cantieristica, industria, rinnovamento urbanistico. Sciolti questi nodi si può pensare a una ripartenza dell’economia campana. Al convegno “Campania: una crisi nella crisi”, Paolo Cirino Pomicino, componente dell’Ufficio politico nazionale dell’Udc, si è rivolto direttamente al governatore Stefano Caldoro e al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, invitandoli “se condividete, ad avviare subito queste azioni” e a entrambi dice: “Non potete essere affogati dalla quotidianità”.
“Tutte le azioni da mettere in campo hanno bisogno della vostra guida – ha sottolineato – Alla quotidianità devono pensare gli assessori che i problemi devono risolverli e non crearli”. La Campania e Napoli sono, per Pomicino, “ancora più penalizzate dalla crisi” e, per uscire da questo stato, diventano importanti il ruolo di Regione e Comune, “senza i quali ci ritroveremo nel deserto”. Per il trasporto, ha sottolineato, occorre “la rapida chiusura dell’anello della Linea 1 della Metropolitana” e la risposta, in quest’ottica, arriva dal protocollo che Palazzo Santa Lucia e Palazzo San Giacomo sottoscriveranno a breve. L’agenda di quelle che, nel corso del convegno, sono state definite le priorità, “é la nostra agenda”, ha spiegato Caldoro, “sono quelle priorità che nascono dal Contratto Campania, dall’ipotesi di fare un’Agenda Campania e un’Agenda Napoli”, così come auspicato anche da Lina Lucci, segretario regionale della Cisl. I tavoli di lavoro su queste priorità “ci sono”, questo è il momento di “diventare attuativi” e “far partire nel 2012 gli appalti”. Caldoro ha ricordato la “grande progettazione” predisposta dalla Regione, come per Pompei, il cui modello “nato con Raffaele Fitto, ci è stato riconosciuto anche dal presidente Monti”. Quello di Pompei deve essere un modello da replicare anche per gli altri Grandi Progetti, 12 per tutta la Regione, di cui 5 per la città di Napoli e per i quali, ha ricordato il governatore, “abbiamo messo in campo fino all’ultimo euro”. Il presidente della Giunta regionale ha parlato delle iniziative che “possono determinare crescita e sviluppo”. A partire da porti e logistica. Nel primo caso, ha sottolineato che “il mercato già c’é” sia per quanto riguarda Napoli sia per Salerno. “I porti – ha detto – sono il primo datore di lavoro della Campania”. “Dobbiamo fare in modo che i 58 centesimi, che sono il valore merce a container, arrivi ai 18 euro che sono il migliore risultato europeo”. In questo modo, è possibile avere “altro sviluppo in termini di livelli occupazionali”. “Dobbiamo guardare anche all’oggi – ha aggiunto – non sono a prospettive da qui a vent’anni, perché abbiamo bisogno di azioni in grado di aiutarci nella nostra quotidianità”. Per de Magistris, “la prima sfida” è quella di puntare sul “capitale umano” e fare in modo che ci siano sviluppo e occupazione. “Napoli – ha dichiarato – ha le migliori infrastrutture, le migliori risorse in molti campi. Quello che stiamo cercando di fare, attraverso la collaborazione istituzionale, è di realizzare cose concrete. La mossa migliore é stata metterci insieme e parlare”. Nel rilancio dell’economia campana e per uscire dalla crisi un ruolo importante è giocato anche dalla ricerca. Luigi Nicolais, presidente del Cnr ha richiamato l’attenzione su quello che la ricerca può fare. A suo avviso, serve uno “stretto collegamento con gli enti di produzione della conoscenza, che sono le università”. “Con Caldoro – ha concluso – abbiamo avviato una politica per fare in modo che il Cnr non sia più ghettizzato come è stato per il passato”.