Sono stati sospesi dal servizio gli 11 agenti della sicurezza di Barack Obama rimpatriati dalla Colombia per condotta impropria. Lo ha reso noto il Secret Service americano, in un comunicato del direttore aggiunto Paul Morrissey. Intanto altre fonti hanno confermato che lo scandalo, allargatosi con il coinvolgimento di cinque militari Usa della sicurezza presidenziale al vertice delle Americhe di Cartagena, riguarda per “quasi tutti” l’accusa di aver portato prostitute nelle camere dell’albergo in cui alloggiavano.

“La sospensione e’ una procedura standard che ci permette di condurre un’inchiesta equa e approfondita”, ha spiegato Morrissey, sottolineando che “l’incidente non riflette il comportamento del personale dei servizi segreti americani che ogni giorno svolge con dedizione e in modo professionale il proprio lavoro viaggiando in patria e all’estero”. Nessuno degli agenti speciali e dei militari sospesi era assegnato alla scorta personale di Obama, ha precisato Morrissey, esprimendo rammarico per qualsiasi distrazione dal summit delle Americhe provocata dal caso.
Intanto il presidente della Commissione per la Sicurezza interna della Camera dei rappresentanti, Peter King, ha rivelato che il caso e’ venuto alla luce perche’ una prostituta non aveva fornito le generalita’ alla reception dell’hotel prima di salire in camera con un agente. Successivamente c’era stata una discussione perche’ l’agente stesso non voleva pagarla, anche se alla fine lo ha fatto.

 

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