“Una miriade di anomalie nelle intercettazioni” del caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo (Trapani) il primo settembre del 2004, quando aveva tre anni. Lo ha sostenuto il consulente informatico Gioacchino Genchi, che questa mattina e’ tornato a deporre nell’aula Paolo Borsellino del Tribunale di Marsala nella ripresa del processo per il sequestro della piccola.

Il perito si e’ soffermato soprattutto sui contatti telefonici tra Anna Corona (madre dell’unica imputata, Jessica Pulizzi) e Anna Letterato (fidanzata dell’allora dirigente del commissariato di polizia di Mazara del Vallo, Antonio Sfameni) nei giorni seguenti il rapimento della bambina. Genchi ha evidenziato contatti piu’ che quotidiani tra le due amiche “ma con l’avvio delle intercettazioni nei confronti della Letterato il 22 settembre 2004 -ha affermato il consulente- si interrompono di fatto i contatti tra le due donne e, cosa singolare, si interrompe l’uso di quella utenza da parte della Letterato”. Genchi ha tenuto a precisare che “il sistema non e’ una pentola a tenuta stagna e possono essere sfuggite alcune intercettazioni, ma ne sono entrate altre: a Mazara del Vallo sono state smistate intercettazioni relative a indagini di mafia di Belmonte Mezzagno (Palermo); in quel caso si e’ arrivati a una condanna passata in giudicato ma senza le intercettazioni che sono finite a Mazara”.

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