“Il furto nella cappella intitolata a don Peppe Diana è gravissimo, qualunque ne sia la matrice. Don Diana infatti è un simbolo di riscatto per una terra martoriata; è una figura che a distanza di 18 anni dà ancora molto fastidio”. E’ quanto ha affermato il pubblico ministero della DDA di Napoli Cesare Sirignano in visita questa mattina all’Istituto Alberghiero di Castel Volturno in merito al furto avvenuto nella cappella del cimitero di Casal di Principe dove riposa la salma del prete ucciso dai Casalesi il 19 marzo del 1994. Parole di condanna anche da Emilio Diana, fratello dell’ex parroco della chiesa di San Nicola di Bari. “
Sono cose che non dovrebbero accadere e che io e la mia famiglia condanniamo; è probabile però che siano stati dei ladri comuni a rubare, forse avevano bisogno di soldi in quanto hanno asportato solo la targa d’oro incastonata nel marmo e un calice. C’erano anche altri oggetti di minor valore che non sono stati presi. Ciò che conta comunque è la grande attenzione che c’é attorno alla figura di mio fratello e che noi continueremo a far crescere con numerose iniziative. Ogni giorno tante scolaresche vengono a visitare la cappella; ai ragazzi dobbiamo far capire il senso del suo messaggio”. “Spero vivamente – afferma Valerio Taglione, responsabile di Libera Caserta – che si sia trattato di un gesto ascrivibile alla criminalità comune. In ogni caso è un episodio molto grave che ci fa capire quante persone non abbiano ancora compreso il significato delle parole di don Peppe; parole di speranza, pace ma anche responsabilità”. La targa d’oro a forma di mano del diametro di sette centimetri era stata donata ai familiari di don Diana da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, in occasione del diciassettesimo anniversario della morte di don Diana. Don Ciotti aveva ricevuto il premio, denominato “Follaro d’Oro” dall’associazione Capua Nova ma aveva voluto donarlo ai genitori del prete in segno di riconoscenza. Dai primi accertamenti sembra che il furto sia avvenuto due notti fa in quanto già ieri qualcuno ha notato la porta della cappella aperta ma ha pensato che all’interno si stessero facendo delle pulizie. Stamattina, un militante del comitato Don Diana che stava accompagnando in visita alla cappella alcune scolaresche ha notato che il cancello era aperto contattando immediatamente Emilio Diana; è stato quest’ultimo ad accorgersi che la targa non c’era più. Già nei mesi scorsi, in due occasioni, vandali avevano arrecato parecchi danni al parco giochi dedicato alla memoria del prete; in una circostanza era stato anche disegnato un kalashnikov. Dopo quegli episodi, Renato Natale, candidato sindaco a Casale, aveva presentato insieme ad alcuni cittadini al commissario prefettizio Ferdinando Guida una richiesta di installazione di telecamere a spese proprie, accolta dopo numerose sollecitazioni.