Ad Aversa si è consumata una situazione politica altamente deplorevole. L’intenzione di sfiduciare il Sindaco di Aversa non si è basata su una legittima mozione fondata su fatti concreti e discussi, ma è stato un tentativo vergognoso di ricatto attraverso il voto contrario al bilancio di previsione. Questa tattica rappresenta una delle forme più basse di manipolazione politica e dimostra una mancanza totale di cultura, integrità istituzionale e senso politico”. Lo dice in una nota il capogruppo del Pd in commissione Difesa alla Camera Stefano Graziano. Il deputato chiama in causa Paolo Santulli, Eugenia D’Angelo e Maurizio Danzi, dissidenti del Pd che non hanno votato il bilancio. “Purtroppo, tra i principali attori di questa farsa c’è stato chi si è ritenuto figura indispensabile seppur privo di coerenza e identità politica. Con lui, un pezzo di Partito Democratico (o presunto tale), insieme a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, ha agito senza una convinzione politica autentica, sigillando la fine di un’Amministrazione guidata, paradosso dei paradossi, dal Partito Democratico”. Graziano accusa anche il presidente del consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero. “Se una parte del PD (o presunto tale) con la copertura dei piani alti del consiglio regionale, nonostante l’invito all’unita’ del Commissario cittadino di Aversa e la disponibilità data dall’altra parte del Pd a ragionare, si sottrae al confronto, votando contro un’amministrazione del Pd, congiuntamente all’ala destra dell’Assise, come se nulla li distinguesse, determina la necessità di dire con chiarezza che, chi non ha il senso del Partito, chi non ne condivide intenzioni, discussioni e azioni, è fuori per ciò che mi riguarda”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui