“Cacciare dal Pd chi ha mandato a casa il sindaco dem Alfonso Golia e l’amministrazione di centrosinistra”. Non solo. Accertare le motivazioni del voto di astensione del presidente del consiglio Roberto Romano che appaiono chiaramente basate su uno scambio personale che con la politica e il bene di Aversa non ha nulla a che vedere”. Ai microfoni di Italia Notizie Stefano Graziano non ricorre alla sua arma più efficace: la mediazione. È troppo grave quello che è successo nella città normanna. La coalizione di centrosinistra silurata grazia ad accordi sottobanco tra Romano e i tre consiglieri dissidenti Paolo Santulli, Eugenia D’Angelo e Maurizio Danzi, con un ruolo di primo piano giocato anche da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Un obbrobrio politico-amministrativo che per Graziano impone scelte rapide e radicali: “Non può restare nel Pd chi ma remato contro il partito”. La dipartita di Golia è stata pianificata in particolare dai dem ribelli Santulli, D’Angelo e Danzi, fedelissimi del presidente del consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, che pur di fare un sgambetto a Graziano ha mandato a mare la seconda città della provincia di Caserta. Un manovra ordita proprio quando il neo commissario del circolo Pd di Aversa aveva avviato una serie di incontri per cercare di ritrovare la via della pace. Ma si sa, quando prevalgono i personalismi la politica va a farsi friggere.

LA VIDEO INTERVISTA A STEFANO GRAZIANO

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