L’ex Municipio Atellano occasione per la valorizzazione culturale del territorio o business del solito cerchio magico? Ruota attorno a questo interrogativo il futuro dello storico edificio destinato ad ospitare uno spazio polivalente incentrato sul Museo Atellano. La convezione sottoscritta dai Comuni di Sant’Arpino (capofila), Succivo e Orta di Atella e dalla Fondazione con il Sud prevede una struttura per minori, giovani e famiglie in cui realizzare eventi, mostre, teatro, percorso museale e attivare servizi ludico-educativi per bambini e adolescenti. Saranno inoltre creati un bar bistrot, un orto sociale e un ambiente co-working. Da allestire anche percorsi di inclusione sociale e lavorativa per giovani con disabilità motorie e intellettive. Alla luce dell’utilizzo privatistico di altre aree pubbliche di carattere storico-architettonico di Succivo, vedasi il Castello di Teverolaccio, i dubbi su una possibile speculazione sull’ex Municipio Atellano sono più che legittimi. In tanti temono che dietro il paravento della riqualificazione si celino in realtà gestioni familiari, già viste nel recente passato, con l’unico obiettivo di fare soldi in un regime di fatto monopolistico. Due noti fratelli, con il fiuto per gli affari, avrebbero messo gli occhi sulla buvette al piano terra. Il bar-ristorante frutterà soldi. Occasione da non perdere. In che modo? Il metodo è consolidato: il servizio sarà affidato alla solita associazione, composta dai soliti soci. E il gioco è fatto. Sulla carta tutto in regola. Nella sostanza un’altra speculazione della cricca che da anni spadroneggia nell’area atellana. In seguito al primo articolo di Italia Notizie sul Museo Atellano il consigliere comunale di Succivo Raffaele Salvatore Donelli ha presentato un’interrogazione a risposta scritta “in merito alla convezione sottoscritta con Fondazione con il Sud a favore dell’Ex municipio di Atella di proprietà del Comune di Succivo al 31,64%”. La lodevole iniziativa di Donelli mira a fare chiarezza su una serie aspetti tecnico-gestionali. Il componente dell’assise chiede una risposta per iscritto in merito a: le modalità concordate tra le parti, i dettagli relativi agli allestimenti previsti e se sono previsti impianti di sicurezza dato il valore inestimabile di reperti antichi di centinaia di anni. “Si chiede inoltre – scrive Donelli – quali e quanti reperti saranno allocati, date limitate dimensioni degli spazi a disposizione, chi sarà responsabile dei costi di trasporto e custodia, chi stipulerà le polizze fideiussorie, considerando il valore inestimabile dei reperti”. Il consigliere comunale si sofferma anche sul bar-bistrot: “Chi sarà responsabile per la gestione del servizio buvette, dato che si tratta di servizi museali che potrebbero richiedere una procedura di gara”. Infine Donelli pone altri due quesiti. Il primo: “Se questa convenzione rispetta la volontà dei Comuni proprietari e del Polo Museale di trasferire il Museo dell’Agro Atellano (attualmente sito a Succivo) nello stabile designato a tal fine”. Il secondo: “Si chiede di sapere con quale autorità e competenza il vincitore del bando potrà estendere il progetto anche al parco archeologico dato che il bando di fondazione, il progetto e il contratto di locazione si riferiscono espressamente solo allo stabile”. Insomma c’è il rischio concreto che l’ex Municipio Atellano finisca nelle grinfie di affaristi che si definiscono “amici della terra” ma che in realtà si comportano come “amici degli amici”.