“Trionferemo perché ne va della nostra stessa esistenza in questa regione, che è piena di forze oscure”. Lo ha detto il premier Benyamin Netayahu. “Hamas – ha continuato – fa parte dell’asse malvagio formato da Iran e Hezbollah. Mirano a gettare il Medio Oriente in un abisso di caos”. “Ci sono molte domande sul disastro che ci ha travolto dieci giorni fa. Investigheremo – ha concluso – ogni aspetto”. Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken è tornato oggi in Israele per incontrare il premier israeliano Benyamin Netanyahu con cui ha discusso i suoi impegni con i partner nella regione e dal quale ha ricevuto un aggiornamento sulla situazione sul campo. Lo riferisce il portavoce del dipartimento di stato americano Matthew Miller. Blinken “ha sottolineato il suo fermo sostegno al diritto di Israele di difendersi dal terrorismo di Hamas e ha riaffermato la determinazione degli Stati Uniti a fornire al governo israeliano ciò di cui ha bisogno per proteggere i suoi cittadini”. Con Netanyahu ha discusso anche “dello stretto coordinamento degli Stati Uniti con le Nazioni Unite e i partner regionali per facilitare la fornitura di aiuti umanitari ai civili” e dell’impegno Usa “per il rilascio rapido e sicuro di coloro che sono tenuti in ostaggio da Hamas”. Le sirene di allarme per l’arrivo di razzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele. I sistemi di rivelazione hanno segnalato lo stesso allarme anche a Gerusalemme. “La mia missione, e quella di tutti coloro che siedono in questa stanza, è quella di riportare a casa i rapiti. Dovete chiamare i vostri governi e chiedere loro di stare dalla parte di Israele”. Lo ha detto il responsabile del governo per la sorte degli ostaggi israeliani a Gaza Gal Hirsch in un incontro al ministero degli Esteri con più di 100 ambasciatori e diplomatici stranieri. “Per anni – ha continuato Hirsch secondo una nota del ministero – ci avete criticato per la nostra lotta decisa contro il terrorismo, ma non chiedeteci di fermarci. Quando stasera abbraccerete i vostri figli ricordate i bimbi massacrati e rapiti a Gaza”. Fonti a Gaza riferiscono che Israele ha colpito una pensilina del valico di Rafah in un attacco sulla Striscia. Il raid – secondo la stessa fonte – è avvenuto dopo che la folla, ferma davanti al varco nella speranza di passare in Egitto, si era dispersa. Se la notizia fosse confermata, sarebbe il quinto attacco israeliano dall’inizio del conflitto al valico di Rafah. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver ucciso il capo dell’intelligence generale di Hamas a Khan Younis, nel sud della Striscia. Nuovo scambio di colpi al confine tra Israele e Libano. Hezbollah afferma di aver attaccato “cinque basi” dell’Esercito dello Stato ebraico, che a sua volta ha colpito obiettivi nel sud del Libano. Lo riferisce Haaretz. Hamas sarebbe pronto al rilascio dei circa 200 ostaggi se Israele mettesse fine agli attacchi sulla Striscia. Lo ha detto, citato da Times of Israel, il portavoce del ministro degli Esteri iraniano Nasser Kanaani. Non risulta però al momento una presa di posizione in tal senso di Hamas. Secondo Hanani, esponenti della fazione palestinese “hanno detto di essere pronti a prendere le necessarie misure per il rilascio dei civili tenuti dai gruppi della resistenza, ma che il loro punto di vista è che tali misure richiedono preparativi impossibili sotto i bombardamenti quotidiani dei sionisti contro varie parti di Gaza”. Al valico di Rafah i funzionari hanno completato tutti i preparativi per l’apertura ma finora nessun aiuto umanitario è entrato dall’Egitto verso Gaza e nessuno cittadino straniero o palestinese con doppia nazionalità è passato nel deserto del Sinai. Lo riferiscono fonti locali secondo cui al momento “la situazione è statica”. Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha detto che il governo israeliano deve ancora fare i passi necessari per consentire l’apertura del valico di Rafah tra Gaza ed Egitto. Lo scrive il Guardian. Shoukry ha precisato che Il Cairo vorrebbe tenerlo aperto. C’è stato movimento di veicoli dell’Onu questa mattina al confine, ma il passaggio è ancora chiuso, ricorda il giornale. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver condotto nelle ultime ore decine di attacchi sulla Striscia. Tra gli obiettivi centrati – ha spiegato il portavoce militare – quartier generali di Hamas, siti di lancio di mortai e una serie di compound militari. Inoltre – ha aggiunto – anche il centro di comando di Alì Qadi, il responsabile del massacro nei nei kibbutz israeliani di frontiera dello scorso 7 ottobre. Qadi è stato ucciso due giorni fa in un raid mirato a Gaza. Decine di corpi non identificati sono stati sepolti in fosse comuni nella città di Gaza: lo ha reso noto il capo dell’ufficio stampa governativo – controllato da Hamas – Salama Marouf, come riporta la Cnn. “Poiché decine di altri martiri stavano arrivando, bambini, neonati, donne, uomini, anziani, eravamo inclini a compiere il nostro giusto e morale dovere verso quei martiri di seppellirli – ha affermato Marouf -. Abbiamo preparato una fossa comune nella fossa di emergenza per seppellire coloro che non sono stati identificati”. Video pubblicati sui social media e verificati dalla Cnn mostrano decine di corpi avvolti in plastica bianca portati dall’ospedale Shifa di Gaza in un luogo di sepoltura dove sono stati sepolti in file ordinate, scrive l’emittente americana. Con gli obitori degli ospedali al collasso, a Gaza vengono utilizzate le celle frigorifere dei furgoncini dei gelati per preservare i cadaveri delle vittime dei bombardamenti. Sono molti i video e le foto che rimbalzano sui social, con medici e volontari che utilizzano i mezzi per adagiare i corpi avvolti nei lenzuoli bianchi. “Gli obitori degli ospedali sono piccoli e non possono ospitare tutti i cadaveri di questi giorni – spiega un medico di fronte ad uno dei furgoncini -, per questo siamo costretti ad utilizzare i freezer dei furgoncini dei gelati o del cibo delle aziende della zona per poter conservare i cadaveri. Siamo completamente al collasso”. “Oggi speriamo di far uscire dalla Striscia di Gaza i 10-12 italiani che vivevano qui”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Isoradio Rai. Ricordando l’incontro di oggi con il re di Giordania, il ministro degli esteri ha sottolineato che la priorità italiana è quella di salvare gli ostaggi. “Attraverso i Paesi arabi stiamo facendo di tutto affinché ad Hamas arrivi un messaggio a favore della liberazione degli ostaggi. Sono tre gli italiani che dovrebbero essere ostaggi di Hamas o di altre organizzazioni parallele, una coppia marito e moglie e un ragazzo che partecipava al rave, ma naturalmente noi lavoriamo alla liberazione di tutti gli ostaggi attraverso la nostra diplomazia”. “Noi dobbiamo innanzitutto impedire che ci siano italiani coinvolti in questa guerra ecco perché abbiamo rimpatriato il maggior numero possibile di pellegrini e turisti che erano in Israele, siamo oltre i mille”, ha ricordato Tajani. “Stiamo lavorando e cercando di fare sì che i Paesi arabi possano convincere Hamas a liberare gli ostaggi, stiamo lavorando perché non ci sia una escalation, non vengano coinvolti né l’Iran né il Libano in questa situazione: la Giordania è un Paese chiave che ha svolto sempre un ruolo molto positivo per la stabilità” e il re di Giordania è “un interlocutore per noi importante”. Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani arrivando a Palazzo Chigi per l’incontro con il re di Giordania Abdallah. “Sono convinto – ha concluso – che l’azione dell’Italia possa essere sempre più determinante anche per la liberazione degli ostaggi e la riduzione della tensione nella Striscia di Gaza”. Il presidente americano Joe Biden ritiene che un’occupazione israeliana di Gaza sarebbe “un grosso errore”, affermando al programma tv ’60 Minutes’ che Hamas non rappresenta tutti i palestinesi. Lo riporta il Washington Post, anticipando i contenuti di un’intervista al presidente Usa che andrà in onda tra poco. “Penso che sarebbe un grosso errore”, afferma Biden in risposta a una domanda del giornalista Scott Pelley sulla Cbs. “Hamas e gli elementi estremi di Hamas non rappresentano tutto il popolo palestinese”, spiega il presidente Usa. Biden ribadisce che Hamas deve essere completamente eliminato, ma che deve esserci anche una strada verso uno Stato palestinese. Il presidente afferma che non pensa tuttavia che Israele perseguirà questa strada in questo momento. “Ma credo che” lo Stato ebraico “capisca che una parte significativa del popolo palestinese non condivide le opinioni di Hamas e Hezbollah”, aggiunge il presidente americano a ’60 Minutes’. Il presidente americano Joe Biden ha condannato l’omicidio del bambino musulmano di sei anni accoltellato vicino a Chicago, denunciando questo “orribile atto di odio” che secondo la polizia Usa è legato alla guerra tra Israele e Hamas. Il bambino è stato raggiunto da 26 coltellate ed è morto in ospedale. Si prevede che la madre, 32 anni, sopravvivrà, secondo una dichiarazione dell’ufficio dello sceriffo della contea di Will nell’Illinois, che ha descritto l’attacco come “atroce”. In una dichiarazione, Biden ha confermato che la donna era la madre del ragazzo e ha detto che la loro “famiglia musulmana palestinese è venuta in America alla ricerca di ciò che tutti noi cerchiamo: un rifugio per vivere, imparare e pregare in pace. Questo orribile atto di odio non ha posto in America e va contro i nostri valori fondamentali: la libertà di pregare senza paura, la libertà di credere e la libertà di essere”, ha aggiunto il presidente americano. Rispondendo alla domanda se sia giunto il momento di un cessate il fuoco in Medio Oriente, il presidente americano Joe Biden afferma che c’è una “differenza fondamentale” tra gli israeliani uccisi nell’attacco di Hamas e i palestinesi uccisi nel contrattacco di Israele. Lo Stato ebraico “sta dando la caccia a un gruppo di persone che hanno commesso una barbarie tanto grave quanto l’Olocausto – spiega Biden -. E quindi penso che Israele debba rispondere. Devono attaccare Hamas. Hamas è un branco di codardi. Si nascondono dietro i civili. Mettono i loro quartieri generali dove ci sono i civili, gli edifici e cose simili. Ma sono sicuro che gli israeliani faranno tutto ciò che è in loro potere per evitare l’uccisione di civili innocenti”. Il presidente americano Joe Biden ribadisce che non ci sono “prove chiare” del coinvolgimento dell’Iran nell’attacco di Hamas contro Israele, confermando quanto detto dai funzionari Usa la scorsa settimana. In un’intervista al programma tv ’60 Minutes’ della Cbs, Biden afferma che “l’Iran sostiene costantemente Hamas e Hezbollah, ma del fatto se abbiano avuto preconoscenza o aiutato a pianificare l’attacco non ci sono prove al momento”. Funzionari statunitensi e israeliani stanno intanto discutendo la possibilità di una prossima visita in Israele del presidente americano Joe Biden su invito del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, scrive la Reuters sul suo sito web, citando una fonte vicina al dossier. Anche il sito americano di informazione Axios scrive che Israele e gli Stati Uniti stanno discutendo di una possibile visita del presidente Usa in Israele “alla fine della settimana”, citando tre funzionari israeliani e statunitensi. La Casa Bianca da parte sua si limita a sottolineare che non ha annunci da comunicare su nuovi viaggi del presidente, riferisce il Times of Israel. “Non ci ci sono abbastanza sacchi per i morti a Gaza”. Lo riferisce l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel suo ultimo report sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania. Per il quinto giorno consecutivo, “Gaza è rimasta senza elettricità, portando sull’orlo del collasso i servizi vitali, compresi quelli sanitari, idrici e igienici, e aggravando l’insicurezza alimentare”. L’Onu ricorda che la popolazione di Gaza ha “un accesso fortemente limitato all’acqua potabile”. Difficile anche la situazione degli sfollati. L’Unrwa torna a sottolineare che oltre un milione di persone, quasi la metà della popolazione totale di Gaza, sono state sfollate. Tra chi è stato costretto a lasciare la propria casa, “600mila si trovano nell’area centrale, a Khan Yunis e Rafah”, e di questi “quasi 400mila si trovano in strutture dell’Unrwa”. Un numero, spiega l’agenzia, “molto al di sopra della nostra capacità di assistere in modo significativo, anche con spazio nei nostri rifugi, cibo, acqua o supporto psicologico”. L’agenzia afferma che 14 membri dello staff dell’Unrwa sono stati uccisi, ma “il numero è probabilmente più alto”, e che ci sono 23 segnalazioni confermate di installazioni colpite da attacchi aerei israeliani. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) prevede che le riserve di carburante degli ospedali di tutta Gaza dureranno solo “per altre 24 ore”. Nel suo ultimo aggiornamento sulla situazione nella Striscia, l’Ocha avverte che “l’arresto dei generatori di riserva metterebbe a rischio la vita di migliaia di pazienti” negli ospedali. ”Non c’è per il momento un cessate il fuoco né l’ingresso a Gaza di aiuti umanitari in cambio della fuoriuscita di cittadini stranieri”: lo ha poi reso noto l’ufficio del premier Benyamin Netanyahu commentando notizie diffuse in precedenza circa l’apertura del valico di Rafah (fra Egitto e Gaza) alle 9 del mattino ora locale, le 8 in Italia. In seguito agli scontri a fuoco avvenuti negli ultimi giorni il ministero della Difesa israeliano ha deciso di evacuare la popolazione che risiede a ridosso del confine con il Libano ad una distanza inferiore a 2 chilometri. Un comunicato del ministero precisa che si tratta in tutto di 28 località fra cui la cittadina di Metulla. Ieri attacchi giunti dal Libano hanno provocato in quella zona la morte di due israeliani, un militare ed un civile. Sempre ieri le autorità militari hanno vietato l’ingresso in una fascia della profondità di quattro chilometri lungo l’intero confine con il Libano. Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 2.750: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas, citato da Haaretz. I feriti sono oltre 9.700, secondo la stessa fonte. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, è intervenuto in seguito alle parole del presidente americano Joe Biden, che in un’intervista al programma tv ’60 Minutes’ della Cbs ha affermato che una occupazione di Gaza sarebbe “un grave errore”. “Non abbiamo alcun interesse ad occupare Gaza o a restarci, ma poiché stiamo lottando per la nostra sopravvivenza e l’unico modo – come ha definito lo stesso presidente Usa – è annientare Hamas, dovremo fare tutto il necessario per distruggere il loro potenziale”, ha detto l’ambasciatore israeliano alla giornalista Kaitlan Collins della Cnn. na “enorme palla di fuoco” è stata segnalata a Gaza dopo “molteplici attacchi aerei” da parte dell’esercito israeliano che hanno causato “la morte di diverse persone” nelle ultime ore, secondo quanto riportano i corrispondenti di Al Jazeera. Almeno un palestinese è rimasto ucciso stamattina presto in seguito a un raid militare israeliano nella città di Gerico, nella Cisgiordania occupata. Lo riporta Al Jazeera. L’emittente afferma che nelle ultime ore sono stati segnalati diversi raid israeliani anche a Gerusalemme Est, Nablus, Betlemme ed Hebron. Secondo quanto riferito dalle fonti di Al Jazeera, decine di palestinesi sarebbero stati arrestati durante le operazioni.

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