L’Ucraina ha chiesto l’esclusione della Russia dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), affermando di andare incontro a una “morte lenta” se Mosca ne fosse rimasta membro. “La situazione nell’Osce è molto complicata e dolorosa, ma la scelta è molto semplice: o una morte lenta con la Russia o una nuova vita senza di essa”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. L’Osce è stata fondata nel 1975 per promuovere le relazioni tra i blocchi occidentali e orientali. Oggi il suo presidente in carica, e ministro degli Esteri della Macedonia settentrionale, Bujar Osmani, è arrivato in visita a Kiev. Intervistato sul treno che lo portava alla capitala ucraina, Osmani ha sottolineato che l’Ucraina è una priorità assoluta della sua presidenza, poiché qui si decide il futuro della sicurezza in Europa. “Quando le fondamenta stesse dell’organizzazione sono minacciate, dobbiamo concentrarci su questo. E questo è esattamente ciò che sta accadendo ora in Ucraina: l’aggressione russa contro l’Ucraina sta distruggendo le fondamenta dell’ordine internazionale”, ha dichiarato. La situazione rimane “stabile” la situazione in Ucraina lungo il fronte tra forze di Kiev e di Mosca, con le truppe ucraine che cercano di avanzare “in diversi settori”, ma che incontrano l’ “attiva difesa” di quelle russe. Lo ha detto il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu in un incontro oggi con il presidente Vladimir Putin e i capi dei servizi d’intelligence e della Guardia nazionale. E secondo il think thank statunitense Institute for the study of war (Isw), nel suo ultimo report, Putin starebbe cercando di mitigare la narrazione attorno all’offensiva russa su Avdiivka, la città del Donetsk che le forze di Mosca hanno messo sotto assedio dal 10 ottobre e “anche lo spazio informativo russo in generale sta misurando il suo ottimismo iniziale” sulle operazioni militari in quest’area. Putin ha affermato in un’intervista alla televisione di Stato russa che quella nelle direzioni di Avdiivka, Kupyansk e Zaporizhzhia è una “difesa attiva” e non sono “operazioni di combattimento attive” come ha affermato invece l’ambasciatore russo all’Onu, Vassily Nebenzia. Il motivo, spiega l’Isw, è che “è improbabile che le forze russe riescano a fare breccia in modo significativo o a tagliare fuori le forze ucraine nell’insediamento a breve termine, e potenziali avanzamenti su larga scala richiederebbero probabilmente un impegno significativo e prolungato di personale e materiali”. Il think thank Usa racconta che le forze russe hanno continuato ieri le operazioni attorno ad Avdiivka, che hanno l’obiettivo di circondare la città, “ma non hanno ancora ottenuto ulteriori guadagni in un contesto di probabile diminuzione del ritmo delle operazioni nell’area”. Lo Stato Maggiore ucraino ha riferito che le forze di Kiev hanno respinto ieri più di 15 assalti russi nei pressi della città del Donetsk, così come a nord-ovest e a sud-ovest dell’insediamento.