Pasquale Ragozzino e Andrea Villano

“E tutto mi fu chiaro”. Non ce ne vorrà ma dobbiamo scomodare Tolstoj per fare luce sulla crisi politica di Orta di Atella aperta dalle dimissioni di Antonino Santillo. L’opa ostile contro gli altri gruppi della maggioranza lanciata dal sindaco e dal cugino Gianfranco Piccirillo lasciano pochi dubbi sul bluff del primo cittadino. Ha gettato la spugna per far “tremare” i consiglieri comunali, poco inclini a tornare a casa, e per rafforzare una posizione di potere che si stava via via indebolendo. La novità delle ultime ore è l’addio di Gennaro Colella a Coraggio, che passa da 4 a 3 membri in assise. Non è un caso che il gruppo politico-consiliare guidata da Pasquale Ragozzino sia il primo bersaglio di Santillo e Piccirillo. L’apprezzato avvocato è considerato scomodo. Ma perché? Lui e l’ex sindaco Andrea Villano, leader di Orta al Centro, poche ore prima delle dimissioni-farsa di Santillo hanno sollevato alla fascia tricolore un tema da far tremare i polsi: il rischio di eventuali condizionamenti esterni all’amministrazione comunale. Allarmismo? Nient’affatto. Solo i ciechi o quelli in malafede, per non dire collusi, non vedono il ritorno di una capillare presenza criminale sul territorio. Si sa, quando la camorra alza il tiro, sugli amministratori locali e sui politici di spicco non ci devono essere ombre. Da qui la richiesta di Ragozzino e Villano a Santillo di tenere alta l’attenzione e di non spostarsi nemmeno di un millimetro sul terreno della legalità. Come ha risposto il sindaco alle preoccupazioni dei due esponenti di maggioranza? Nulla di nulla. Ma, guarda caso, in un lampo Santillo si è dimesso. Sul tema della legalità? Assolutamente no. La motivazione ufficiale è la richiesta d’accesso agli atti presentata da Raffaele Lampano su provvedimenti afferenti ai lavori pubblici e alle politiche sociali. Cosa c’entra? Non c’entra talmente nulla che durante gli incontri con le forze politiche e i consiglieri di maggioranza di tutto si è parlato fuorché del caso Lampano. Poi c’è la decisione a ciel sereno del consigliere comunale Gennaro Colella, che abbandona Coraggio e si dichiara indipendente. Le motivazioni addotte potrebbero essere il testo di un pezzo da cabaret. Risultato politico? Il ridimensionamento del gruppo Coraggio, lo stesso che ha messo al primo posto dell’agenda amministrativa la questione legalità. Tutto mi fu chiaro, ecco perché scomodiamo Tolstoj. Non finisce qui. L’altro bersaglio grosso è Orta al Centro. Si vocifera che il capogruppo Lampano saluterà a breve il suo schieramento per dare vita a un raggruppamento con Colella e il presidente dell’assise Giuseppe Massaro. Anche Orta al Centro passerebbe da 4 a 3 membri del civico consesso. Risultato politico? Il ridimensionamento del gruppo dell’ex primo cittadino Villano. Lo stesso che, assieme a Ragozzino, ha comunicato a Santillo di anteporre il tema della legalità a tutto il resto per una serie di eventi preoccupanti che potrebbero minare l’autonomia dell’amministrazione comunale. Risultato concreto? Colpiti e semiaffondati i due leader politici che anche successivamente, con documenti più che espliciti, hanno lanciato l’allarme di possibili condizionamenti sulla giunta e sul consiglio comunale. Santillo e Piccirillo hanno invece privilegiato i giochi di Palazzo per agire in futuro indisturbati. Il secondo step riguarderà l’eventuale rimpasto. Se Piccirillo blinderà l’assessore Annalisa Cinquegrana, sua cognata, darà un segnale più nitido del sole d’agosto. Esito? Santillo ritirerà le dimissioni. Lui e i suoi seguaci saranno felici e contenti. Mentre per i cittadini, direbbe Cicerone, corrono brutti tempi ma se ne preparano di peggiori.

Mario De Michele

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