Finirà 2-0 oppure 1-1 il derby Noi Aversani-Il Centro per Aversa? È questa la partita in corso nella maggioranza alle prese con la composizione della nuova giunta. Un match probabilmente decisivo per consentire al sindaco Franco Matacena di varare l’esecutivo. Le consultazioni tra il primo cittadino e i rappresentanti delle liste entreranno nel vivo lunedì prossimo. In serata ci sarà il primo vero faccia a faccia. Per ora il clima è sereno. Non ci sono avvisaglie di intoppi insuperabili. C’è la consapevolezza che bisogna partire col piede giusto. Ma la nomina della squadra di governo è comunque un momento di serrato confronto sia per il futuro della città, sia per l’assetto interno della coalizione civica. Una coalizione che non ha alibi. Già al primo turno ha superato il 50% dei consensi. Ora deve smentire gli avversari e dimostrare di non essere soltanto un cartello elettorale nato per raccogliere voti a mani basse. Vincere non è mai facile. Più difficile ancora è governare. E per governare bene serve un team di assessori di qualità. Matacena e il gruppo dirigente della maggioranza stanno andando avanti per step. Il primo traguardo è l’assegnazione delle caselle per formare il mosaico dell’esecutivo. A quanto pare l’ostacolo più ostico è stabilire quanti posti spettano a Noi Aversani e quanti a Il Centro per Aversa. La lista coordinata da Francesco Sagliocco ambisce a due poltrone. La formazione di Raffaele De Gaetano rivendica uno scranno. Ma i conti non tornano. Gli assessorati sono sette. E sulla scorta dell’esito elettorale si ragiona sul seguente schema: due spettano ad Aversa Moderata di Giovanni Innocenti, che sarà di diritto il presidente dell’assise grazie al boom di voti (quasi mille), uno a testa andrà a Immagina Aversa, Aversa Italia e Aversa Azzurra. Cinque poltrone già sono occupate. Ne restano due. E qui scatta la sfida tra Noi Aversani e Il Centro per Aversa. Se Sagliocco e company incassano due assessorati De Gaetano e i suoi resteranno fuori dall’esecutivo nella fase iniziale. Il loro ingresso avverrebbe successivamente grazie al turn over con Noi Aversani. Se invece il derby finirà in parità le due liste indicheranno un assessore a testa. La disputa è di natura politica e numerica. Il criterio di assegnazione delle poltrone prevede che per ogni due consiglieri si ha diritto a un assessorato. Noi Aversani ne ha eletti tre. Il Centro per Aversa uno. Come si troverà la quadra con i numeri dispari? Vedremo.
Passiamo ai nomi dei papabili. Sono praticamente assessori in pectore Alfonso Oliva (Aversa Italia), con delega di vicesindaco, Iolanda Dello Margio e Genni Marino (Aversa Moderata), a meno che gli eletti Olga Diana e Pietro Giglio non decidano di dimettersi per entrare in giunta (ipotesi improbabile), Orlando De Cristofaro (Immagina Aversa), di comune accordo con l’altro leader della lista Francesco Di Palma, Gianpaolo Dello Vicario (Aversa Azzurra) e Federica Turco (Noi Aversani), già vicesindaco, che molto probabilmente lascerà l’assise per far parte della squadra di governo. Al suo posto entrerebbe Federica Nicolò, fedelissima di Sagliocco: tutto torna. Il settimo nome dipenderà dall’esito del match tra Noi Aversani e Il Centro. Se la spunterà De Gaetano l’assessore dei centristi sarà quasi certamente Imma Dello Iacono. Questo il ventaglio dei nomi sulla scorta dei quali è possibile azzardare come verranno distribuite le delega. Oltre alla carica di vicesindaco, Oliva avrà poco o niente. Già gli è andata di lusso. Sulle Politiche sociali è derby tra Turco e Marino. L’Urbanistica potrebbe essere appannaggio di De Cristofaro, mentre del settore Ambiente si potrebbe occupare Dello Viario. Certo, molto ruoterà attorno alla posizione di Aversa Moderata, lista decisiva per la vittoria di Matacena, che conta su ben cinque consiglieri. È l’unica in grado di stabilizzare o destabilizzare la maggioranza. In caso di crisi avrebbe “diritto di vita o di morte” non solo sui propri assessori. Innocenti sarà “moderato” o “estremista”? Il primo eletto in assoluto non metterà il bastone tra le ruote a nessuno a patto che nessuno metta in discussione la straripante vittoria del suo schieramento. Farà il bravo ma non indosserà il vestito del fesso. Un esempio su tutti: la presidenza del civico consesso spetta a lui per volontà popolare. Ergo, non va conteggiata tra le cariche da assegnare. Scontata anche la richiesta di deleghe “pesanti”. È la legge dei numeri. A proposito di deleghe “pesanti”. Matacena avocherà a sé quella a Bilancio e Finanze con la nomina di un consulente esterno che corrisponde al profilo di Mariano D’Amore. Come detto, il clima in maggioranza è sereno. In caso di temporali con piogge abbondanti gli ombrelli e gli impermeabili li porterà il sindaco.
Mario De Michele