Sette persone, tra dirigenti scolastici e funzionari del Comune di Torino, sono state iscritte nel registro degli indagati relativamente alla morte, per mesotelioma pleurico, di un’insegnante che aveva prestato servizio per 30 anni nello stesso istituto scolastico.
Secondo l’accusa, nel periodo in cui ha lavorato, e’ stata esposta all’amianto sprigionatosi da pavimenti e pareti. La Procura ipotizza il reato di omicidio colposo. Il caso e’ stato segnalato alla Procura dall’Osservatorio regionale sull’amianto, che conta 28 insegnanti nel Torinese che potrebbero essere morti a causa dell’esposizione al pericoloso materiale. La donna, una sessantenne residente a Torino, si era ammalata nel 2007, poco dopo essere andata in pensione, ed e’ morta l’anno successivo. Aveva insegnato matematica nella scuola media ‘Vivaldi’, di cui era stata anche vicepreside per alcuni periodi. Le verifiche da parte dei tecnici dell’Asl, disposte dal pm Raffaele Guariniello, parlano di esposizione ”a materiali presenti nelle pareti di tamponamento delle strutture di gabbiotti al piano interrato, nei pavimenti degli uffici amministrativi al piano terreno, dell’ex biblioteca al primo piano e in un forno per la cottura della ceramica, usurati e privi di materiali incapsulanti”. Negli ultimi anni – aggiunge la consulenza – la scuola ha subito un intervento di bonifica con l’eccezione dei pannelli di tamponamento dei gabbiotti che pero’ ora sono protetti da lastre di alluminio”. Infine, gli ispettori hanno rinvenuto un verbale, risalente al 1998, che attesta la consegna di un documento di informazione ad alcune persone potenzialmente esposte all’amianto, tra cui non figurava l’insegnante.