In preda ad un delirio che aveva connotazioni religiose ma anche di natura sessuale, accoltello’ la badante ucraina con cui aveva una relazione da tre anni. La donna e’ tuttora ricoverata in un centro di recupero per le gravissime conseguenza invalidanti di quella aggressione.
L’uomo – Mahfud Bahi, marocchino di 30 anni che la notte del 19 febbraio provo’ a decapitare con un coltello da cucina la donna di 45 anni a Bologna – andra’ in un ospedale psichiatrico giudiziario. Una consulenza chiesta dal pm Enrico Cieri e affidata al consulente prof. Renato Ariatti ha stabilito infatti che l’uomo e’ afflitto da una grave forma di schizofrenia. Sulla base anche del fatto che, per la patologia che l’affligge, l’uomo e’ potenzialmente pericoloso, il pm ha chiesto e ottenuto dal Gip Andrea Santucci il ricovero coatto in un ospedale psichiatrico giudiziario. Intanto l’inchiesta che lo vede accusato di tentato omicidio volontario aggravato e premeditato e’ stata chiusa, ma l’uomo – se dovesse essere rinviato a giudizio – potrebbe a questo punto essere prosciolto per infermita’. Nell’inchiesta infatti sono stati sentiti anche diversi familiari ed e’ emerso che la patologia, prima in forme lievi poi sempre piu’ gravi, si era manifestata da diverso tempo, al punto che il padre aveva consigliato ai fratelli di farlo visitare da qualcuno. Stando a quanto hanno accertato gli inquirenti, l’uomo ha spiegato di aver accoltellato la donna perche’ la relazione sessuale che aveva con lei lo faceva sentire ‘impuro’. A quanto pare infatti la coppia aveva dei problemi di relazione, a cui l’uomo aveva cercato di ovviare tramite la lettura del Corano. La donna, che nell’aggressione era stata colpita al collo in modo grave, ha riportato una forma di paralisi ed e’ tuttora sottoposta a cure e riabilitazioni nel centro specializzato di Montecatone.