CASERTA -“In questo momento di assoluta incertezza si sente la necessità di una riflessione profonda sul significato della ricorrenza del 1 Maggio che quest’anno diventa carico di una serie di concetti che passano attraverso i tentativi di negazione di diritti acquisiti e l’attacco costante alle tutele dei lavoratori per finire con le difficoltà occupazionali che stanno duramente colpendo il nostro Paese.

Eppure i Padri costituenti posero il tema del lavoro a fondamento della nostra Repubblica incardinandolo nel significato stesso di Repubblica Italiana. Ed è dunque da lì che dobbiamo ripartire per far sì che l’Italia possa superare la difficile congiuntura internazionale. Ci hanno detto che è il momento dei sacrifici. Ci hanno imposto limiti e ristrettezze in vista di una crescita possibile. Come portavoce di un Partito moderno e progressista non posso essere dalla parte di chi prospetta un futuro ai cittadini italiani poggiandolo su rigide politiche economiche di segno regressivo”. E’ la posizione del Partito Democratico di Caserta sul tema del lavoro espressa dalla parole del Segretario Provinciale, Dario Abbate. “Non è cancellando i diritti dei lavoratori che si edifica un domani migliore per i nostri figli“, dichiara Abbate. “L’Italia in generale e Caserta con le sue drammaticità, necessitano di prospettive, progetti e, soprattutto, speranze. In uno, abbiamo bisogno di ridare fiducia nel domani ai nostri disoccupati, ai precari, ai cassintegrati, alle giovani coppie e a quanti sono fuori dal mondo produttivo. E dobbiamo sostenere i pensionati, i piccoli imprenditori e gli artigiani. E dunque, il mio è un appello alla Politica in quanto tale: regionale, provinciale, comunale, territoriale, di quartiere. Senza entrare nel merito delle scelte nazionale ed europee che ci costringono a forti sacrifici, proviamo a rimettere al centro di ogni intervento il tema del lavoro. Ripartiamo da qui: convergenze sono possibili quando ci si schiera al fianco dei cittadini e costruiamo assieme, sul lavoro, un Paese migliore”.

 

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