CASERTA – “Occorre intervenire con sollecitudine per scongiurare l’ennesima grave crisi occupazionale nel nostro territorio e salvare un migliaio di famiglie dalla povertà assoluta ”. Lo scrivono in una nota congiunta Dario Abbate, Segretario provinciale del Pd Caserta e Giuseppe Stellato, Capogruppo alla Provincia del Pd. Il riferimento è agli oltre mille dipendenti del Consorzio Unico di Bacino soggetto del quale, nelle ultime ore, si intravede lo spettro della chiusura anticipata per motivi di ordine economico.

“E’ impensabile che dopo anni di cattiva gestione del Consorzio e nonostante una proroga governativa (al 31 dicembre prossimo), si decida ora di chiudere e si lasci senza certezze sul futuro i lavoratori di quella che di fatto è la più grande impresa del casertano per numero di dipendenti”. “Ci sono gravi lacune nella definizione della riorganizzazione funzionale delle competenze e delle funzioni tra Provincia e Comuni- scrivono i leader dei Democratici- ed il dato più significativo riguarda non solo il trasferimento di parte del personale alla società provinciale (la Gisec) ma anche tariffe, ruoli e mansioni. Il timore è che si ripeta con il Consorzio Unico di Bacino, quello che è avvenuto con l’Acms e che ha lasciato per anni i lavoratori nella difficile situazione di non aver schiarite sul proprio destino”. Il Partito Democratico di Caserta- continuano Abbate e Stellato- ha convocato ad horas un tavolo di confronto provinciale con i propri rappresentanti istituzionali, i sindaci e le parti sociali per poi chiedere alla Regione Campania ed alla Provincia di Caserta che sia avviato un riordino legislativo che indichi con puntualità una soluzione definitiva per la salvaguardia occupazionale di tutti i lavoratori e per una corretta complessiva gestione del ciclo integrato dei rifiuti”. L’ipotesi del Pd è il mantenimento delle competenze in capo all’Ente provinciale cui dovrebbe continuare a spettare la redazione di un piano di assorbimento delle maestranze e dei dipendenti, dividendo competenze, oneri finanziari ed incassi. “Piani da trasferire poi a soggetti d’ ambito tra di loro coordinati dal livello provinciale per mezzo di accordi. In caso contrario, il che avverrebbe se ci fosse differenza tra il soggetto che gestisce il servizio ed il soggetto che stabilisce le tariffe, sarebbe difficile pensare ad buona riuscita del progetto. Trattasi di materia la cui gestione- concludono- richiede competenza e forte senso di responsabilità per le gravi implicazioni alla stessa sottese. Ma ciò che conta, sopra ogni altra cosa, è che nessun dipendente sia lasciato a piedi senza garanzia per futuro”.

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