In Siria i ribelli che sono ormai alle porte di Damasco, hanno il controllo delle principali città e non si hanno notizie di Assad. Centinaia di soldati dell’esercito siriano sono fuggiti in Iraq. I ministri degli Esteri di Russia, Turchia e Iran si sono incontrati a Doha e hanno lanciato un appello per l’immediata cessazione delle ostilità in Siria e per un dialogo tra il governo e l’opposizione. Intanto, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che che “l’ambasciata è pronta a organizzare l’evacuazione dei nostri concittadini in Siria verso il Libano e la Giordania”. Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato sulla sua piattaforma Truth Social che gli Stati Uniti non dovrebbero “immischiarsi” nella situazione in Siria, poiché i gruppi ribelli hanno iniziato a circondare la capitale Damasco. “La Siria è un disastro, ma non è nostra amica, e gli Stati Uniti non dovrebbero avere nulla a che fare con questo. Questa non è la nostra lotta. Lasciamo che la situazione si sviluppi. Non lasciamoci coinvolgere”, ha scritto il futuro presidente americano, pochi minuti prima del suo incontro con il presidente francese Emmanuel Macron al Palazzo dell’Eliseo a Parigi.